Cinema in lutto per Alvaro Vitali. L’attore si è spento a Roma all’età di 75 anni. Tantissime le interpretazioni durante la sua carriera, le più note nel filone della commedia sexy all’italiana. Il personaggio che lo ha reso più amato tra il grande pubblico è stato quello di Pierino, l’indisciplinato ragazzino che è diventato uno dei simboli di quel particolare cinema.
Da Federico Fellini ad Alberto Sordi, passando per Dino Risi e Luigi Magni. C’è molto di più di Pierino nella carriera di Alvaro Vitali, scomparso il 24 giugno a Roma all’età di 75 anni. Attore e caratterista, nonostante la notorietà acquisita negli anni ’70 e ’80 con il filone della commedia sexy all’italiana, Vitali ha lavorato con i più grandi tra gli artisti e registi del nostro cinema.
L’ultimo è stato Carlo Verdone, che lo ha voluto in versione ‘onirica’ per l’ultimo capitolo di ‘Vita da Carlo’, la fortunata serie del cineasta romano. E proprio Verdone scriveva a inizio anno sui social, postando una foto insieme a un Vitali di nuovo nei panni del personaggio che lo ha reso celebre: “Alvaro non è solo Pierino. E’ Fellini. Cara persona e una biblioteca di aneddoti, ricordi di un cinema ormai lontano”. Fellini, in effetti, lo volle con se in ‘Satyricon’ (1969), dove interpretava uno degli attori della compagnia di Vernacchio.
Per lui si trattò del debutto assoluto sul grande schermo, a soli 19 anni. Per Vitali, che sino ad allora aveva lavorato come elettricista, si spalancarono così le porte del cinema. Con Fellini recitò ancora in ‘I Clowns’ (1970) , ‘Roma’ (1972) e ‘Amarcord’. Nel 1972 recita in ‘Che?’ di Roman Polanski, mentre nel 1973 ha una piccola parte in ‘La Tosca’ di Luigi Magni, al fianco di mostri sacri come Vittorio Gassmann, Gigi Proietti e Monica Vitti. Nello stesso anno esce ‘Polvere di stelle’, l’omaggio di Sordi al morente mondo dell’avanspettacolo, dove Vitali è il ballerino di tip-tap. E ancora: nel 1974 è in ‘Romanzo popolare’ di Mario Monicelli, mentre con Dino Risi lavora in ‘Mordi e fuggi’ (1973), ‘Profumo di donna’ (1974) e ‘Telefoni bianchi’ (1976).
Nel frattempo si era affermato nella commedia sexy, un genere erotico soft che affianca seduzione e risate, spesso ai limiti del grottesco. Tra i titoli più noti ‘L’insegnante balla… con tutta la classe’, ‘La liceale seduce i professori’, ‘La poliziotta della squadra del buon costume’, ‘La liceale, il diavolo e l’acqua sante’ e altri. Protagoniste di queste pellicole è spesso Lino Banfi, destinato a diventare uno dei maggiori interpreti della commedia italiana degli anni 80.
Quest’ultimo è il decennio in cui fa il suo esordio sul grande schermo il personaggio di Pierino, che vede Vitali nel ruolo di mattatore assoluto, indossando i panni di ragazzino irriverente, furbo e pasticcione le cui battute sono spesso allusive e ricche di doppi sensi imbarazzanti. Nell’81 escono ‘Pierino contro tutti’ e nell’82 ‘Pierino colpisce ancora’ entrambi per la regia di Marino Girolami.
Il personaggio funzionava e venne replicato in pellicole non appartenenti alla saga ma nelle quali Vitali utilizzava lo stesso stile di Pierino, come ‘Gian Burrasca’ e ‘Paolo Roberto Cotechino centravanti di sfondamento’. Nel 1990 arriva ‘Pierino torna a scuola’ ma ormai il periodo di quel tipo di commedia era finito e la pellicola non ebbe il successo sperato. Vitali ha lavorato anche per la tv: nelle celebre imitazioni di Luca Cordero di Montezemolo di Dario Ballantini per ‘Striscia la notizia’ l’attore venne scelto per interpretare un somigliante Jean Todt, celebre direttore generale degli anni d’oro della Ferrari.