“Nei confronti dei teatranti ci sono state discriminazioni molto pesanti. Anche ora per noi era previsto vaccino, green pass e tampone ogni 72 ore. Ma sono ubriachi? Sarebbe ora che il presidente Mattarella dicesse chiaro che i lavoratori dello spettacolo sono fondamentali. Perché noi non facciamo divertire la gente, noi tracciamo il profilo identitario”. Lo ha detto a LaPresse Moni Ovadia, direttore generale della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, commentando la capienza ancora limitata per cinema e teatri. “Un politico che va all’estero – ha aggiunto – non parla certo di tondini, parla della cultura, dei nostri grandi artisti, dei nostri monumenti. Dobbiamo capire quale sia il peso della cultura: questo Paese non sarebbe lo stesso, ad esempio, senza Totò. Bisogna considerare di più il nostro settore, perché c’è tutto ciò che rende la vita delle persone migliore”.
“Speriamo che arrivino al 100%” per la capienza di teatri e cinema, perché “per noi sarebbe una grande boccata d’aria”, ha aggiunto Ovadia a proposito del dibattito in corso sulla capienza di cinema e teatri. Ovadia ha aggiunto, con una punta di amarezza: “Speriamo che quanto accaduto insegni ai politici ad amare i cittadini, non a vessarli. La politica deve svegliarsi: un Paese che lascia andare i suoi cervelli migliori, e questo accade da molti anni, non li ama”.
“È sempre stato insensato contingentare il teatro. Qui le persone si siedono e guardano davanti, senza ‘sputacchiarsi’ come accade ad esempio agli aperitivi. Con le mascherine, non ci sarebbero problemi per la capienza del 100%, con il green pass, le misure di sicurezza e stando attenti all’ingresso e all’uscita”, ha concluso il direttore generale della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.