Il Sommo Poeta, nel film del regista bolognese, sarà “seducente” e non “repulsivo” come invece viene spesso insegnato a scuola
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Un Dante Alighieri “seducente”. Lo porterà sul grande schermo Pupi Avati, in un film sulla vita del Sommo Poeta, in occasione dei 700 anni dalla morte, fatto “contro tutto e contro tutti”. Il regista ha descritto così la sua ultima pellicola, mentre è alle prese con le ultime settimane di riprese.
“Io sono un uomo di 82 anni quindi un film così complicato lo avrei dovuto fare probabilmente 20 anni fa, ma non me l’hanno fatto fare”, ha detto ancora il regista bolognese, ospite al Meeting di Rimini.
Pupi Avati, su Dante “nessun tipo di supporto”
“Purtroppo abbiamo scoperto che malgrado tutte le promesse e tutta questa esaltazione su Dante, quando si è trattato di aiutare il mio film a parte Rai Cinema e solo adesso il ministero, non abbiamo avuto nessun tipo di supporto. Sarebbe stato probabilmente un progetto che meritava di essere aiutato in modo ben diverso”, ha evidenziato ancora Avati.
“Siamo alla fine dell’ottava settimana di riprese e ne mancano ancora due”, ha detto ancora il regista, concludendo: “Il mio Dante lo voglio rendere seducente. Nel senso che il Dante che mi è stato insegnato e trasmesso dalla mia scuola era un Dante completamente repulsivo. Poi dopo i 30 anni sono andato a scoprirlo e ho scoperto un ragazzo con una capacità di introspezione poetica straordinaria, bellissima. Ecco, allora io ho cercato nel mio film di raccontare quel ragazzo”.
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