MusicaPresse, Nina Zilli immagina la sua ‘Dream City’: “Senza xenofobia e odio sui social”

MusicaPresse, Nina Zilli immagina la sua ‘Dream City’: “Senza xenofobia e odio sui social”

La cantautrice intervistata al forum MusicaPresse parla del suo nuovo progetto, un libro illustrato, ma anche dei sogni nel cassetto

Una città dei sogni, Dream City, dove tutti i suoi desideri di bambina e di donna vengono magicamente realizzati. Non solo, anche una speciale guida per districarsi nei meandri di cuore, fegato, pancia e cervello e provare a 'gestire' incubi e passioni. Maria Chiara Fraschetta, per tutti Nina Zilli (ma per amici, parenti e fidanzato è Chiara), si è cimentata in un'arte per la quale ancora non era conosciuta e tutti i suoi desideri li ha messi nero su bianco, anzi colori su bianco, in un libro illustrato che diventa un raccoglitore di sogni. Uno su tutti? La nascita di New Babel, un quartiere multietnico dove chiunque parla la stessa lingua, perché "magari potessimo tutti capirci". Sarebbe un buon modo per eliminare quel "sentimento di odio e di xenofobia che vedo sui social, ma non per strada. Quando cammino per strada vedo persone belle che sanno cosa vuol dire vivere con difficoltà e che sono aperte verso gli altri", racconta Nina a MusicaPresse. Ed è questo che ama del suo Paese, dove torna nonostante sia una appassionata viaggiatrice.

Per questo, nella realtà, non riesce a identificare una sua 'dream city': "Gossolengo, Chicago, l'Irlanda. Ma anche un po' di Detroit e di Jamaica. La mia città dei sogni sono queste, shakerate fra loro. Per me ci sono posti e avvenimenti legati alla musica che hanno segnato la mia vita, quindi sono tutti dentro di me. Ma anche Gossolengo (paese nella provincia di Piacenza dove è nata, ndr) mi ha dato tanto: mi ha fatto scoprire Jimi Hendrix, i Doors, la musica anni '70. E poi la musica degli adolescenti del mio tempo: Rage against the machine, Nirvana. Alla fine, la provincia è quella cosa da cui tutti vogliamo scappare ma poi non possiamo farne a meno. Quando torno mi sento bene. Quel che ha di magico la provincia è la noia, che è il motore di tutto".

Lei, da buona "amazzone metropolitana", come quelle che ama e a cui ha dedicato il libro, da quella provincia è emersa con forza. Dal lavoro come vj a Mtv, passando per la radio e, ovviamente, arrivando alla musica: "Sono una cantautrice – racconta – a cui ogni tanto piace sconfinare". Anche in televisione, per esempio con la lunga esperienza a Italia's got talent, conclusa perché "è un lavoro, e di mestiere io ne ho già un altro. Dopo 5 anni a ritmi pazzeschi ho voluto riprendere in mano la mia musica".

Intanto, nel suo campo, il sogno che aveva da bambina l'ha realizzato: andare a Sanremo. E adesso, ce ne sono altri nel cassetto? "Sì, ma non si dicono se no porta male". Di certo non c'è quello di trovare il principe azzurro, un po' perché "nessuno vuole che arrivi uno in calzamaglia e non bisogna aspettare qualcuno che ci salvi dalla torre", un po' perché lei il suo l'ha già trovato, con la relazione con il pugile e artista Omar Hassan.

Niente principessa da salvare, quindi, anche perché Nina non è certo una che le manda a dire. Non lo ha fatto con l'attuale ministro dell'Interno Matteo Salvini, quando con lui innescò una discussione a distanza a suon di 'vaffa': "A distanza anche di tempo, visto che venne fuori dopo oltre un mese. Posso dire che sicuramente mi sono espressa male, ma in fondo il Vday non l'ho mica inventato io. Pensavo fosse un'espressione sdoganata, però faccio mea culpa perché non ci si esprime così. Ma quando ci sono in ballo delle vite non si possono strumentalizzare. Purtroppo quando tutti stiamo bene è più difficile indignarsi. In quel momento mi sono sentita una voce più forte delle altre e l'ho fatto perché in un secolo moderno certe cose non dovrebbero accadere". E non si tira indietro neanche se si parla del Congresso di Verona, perché crede che "libertà e famiglia siano sempre e solo dove ci sono amore e rispetto. Oggi la famiglia tradizionale poi è quella più in crisi di tutte".

Ma niente la distrae dalla musica, la sua prima passione. Ora è al lavoro su nuove canzoni, che però non usciranno prima dell'anno prossimo perché "scrivere è un processo lungo", anche se "come dice Vasco le canzoni sono come i fiori, a noi non resta che scriverle in fretta. Non possiamo essere pigri se no svaniscono". Quindi, per ora, niente tv. Neanche se le offrissero X Factor? "Prima non me la sentivo, adesso sono ribelle, sto poco negli schemi e nei ritmi. Mi piacerebbe lavorare con giovani artisti ma in modo diverso, facendo musica più che giudicando".

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