Un traguardo che verrà celebrato alla grande: tre concerti evento all'Arena, una prima parte di tour nei palazzetti in autunno, una pausa Sanremo e poi un'altra tranche di live a marzo e aprile
Ha fatto piangere, sognare e innamorare intere generazioni. Ora per Claudio Baglioni è giunto il momento di festeggiare e, perché no, di autocelebrarsi. Tre concerti evento all'Arena di Verona, una prima parte di tour nei palazzetti in autunno, una pausa Sanremo e poi un'altra tranche di live a marzo e aprile. Quello dei 50 anni di carriera si preannuncia un momento caldissimo per il cantautore romano, che però non sembra soffrire minimamente il passare del tempo. Energico, allegro e come sempre sarcastico, prima di salire sul palco dell'Arena Baglioni è sereno e orgoglioso del suo lavoro.
"Non è concerto qualsiasi, forse non è neanche un concerto. E' una forma di festa". Anzi, di più: "Uno spettacolo totale". Oltre tre ore live per percorrere la sua intera carriera con 33 brani ("volevo farli tutti e 400 – scherza – ma poi ho avuto pietà"): da 'Questo piccolo grande amore' fino 'ConVoi' del 2013, passando per i successi che fanno parte della vita (volente o nolente) di ogni italiano. Tutti eseguiti rigorosamente in ordine cronologico. Già solo questa è una novità, ma come se non bastasse Baglioni ha voluto aggiungere qualcosa di speciale. Per la prima volta, infatti, il palco è al centro dell'Arena, con il pubblico disposto tutto intorno a 360 gradi. 17mila spettatori per tre serate. In oltre 50mila potranno godere dello spettacolo con ballerini, acrobati, attori. E il cantautore regalerà molto più di un'esibizione dal vivo, un vero e proprio racconto dei 50 anni in musica del 'capitano coraggioso'. D'altronde, a chi gli dice che è cresciuto con le sue canzoni, risponde: "Ti poteva andare meglio, ma pure peggio".
La seconda delle tre serate a Verona, quella di sabato, verrà trasmessa anche in diretta su Rai1: la rete ammiraglia tornerà a essere la casa di Baglioni, poi, a dicembre e febbraio per i due appuntamenti di Sanremo (quello Giovani e quello 'classico'). Impossibile, quindi, non fare riferimento a uno degli appuntamenti musicali più attesi dell'anno. Claudio racconta di avere accettato il bis come "dittatore artistico" (come ama definirsi lui) come "assunzione di responsabilità, non volevo dare l'idea che il primo successo fosse stato solo una botta di fortuna. Dal punto di vista musicale credo ci saranno delle buone novità". Poche altre indicazioni, nessuna novità su conduttori o ospiti, probabile qualche cambiamento rispetto all'anno scorso: ci sarà tempo per parlarne più avanti. Baglioni preferisce rimanere concentrato sui concerti, per ora: "Avere qualcosa fare ogni sera sarà una bellissima distrazione per non avere il pensiero ossessivo del Festival".
E dopo una stagione così intensa, c'è già un nuovo orizzonte? "Mi fa sorridere perché dopo 50 anni mi chiedete ancora dei progetti futuri… non vi basta mai. In realtà ho un album in lavorazione, ma in parte è sospeso. Ci sto lavorando e siamo a buon punto, ma per questione di tempo e opportunità, quando ho deciso per il bis a Sanremo, l'ho fermato. Non ci sembrava corretto farlo uscire". Una 'chicca' però potrebbe ancora arrivare a fine aprile. Punzecchiato e corteggiato, ancora una volta, con un mazzo di fiori da Ferdinando Salzano di F&P (organizzatore del tour), Baglioni chiosa: "Un concerto finale a Verona? Magari, sarebbe la chiusura del cerchio".
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