"Il 'mega direttore galattico' della saga di Fantozzi è un buono. Me lo disse proprio Villaggio". Parola di Paolo Paoloni, che ha interpretato il ruolo del capo assoluto della Megaditta, nella saga cinematografica di Fantozzi. E che, insieme ad attori come Milena Vukotic (Pina Fantozzi), Plinio Fernando (Mariangela Fantozzi), ha dato il suo contributo in 'La voce di Fantozzi', l'ultimo film di Paolo Villaggio in concorso in questi giorni alla mostra del cinema di Venezia, omaggio postumo al geniale protagonista del cinema, recentemente scomparso. Intervistato da La Presse Paoloni ha raccontato un Paolo Villaggio prezioso consigliere sul set.
Nel 1975 usciva per la prima volta sui grandi schermi 'Fantozzi', un personaggio comico assurto a simbolo di un universo impiegatizio e aziendale, che ha incarnato in chiave grottesca l'uomo medio italiano. Nel docufilm 'La voce di Fantozzi', in concorso nella sezione Venezia Classici con la regia di Mario Sesti è prodotto da Volume in collaborazione con Pepperpot e Piero Villaggio, oltre a contributi inediti di Paolo Villaggio, vengono anche intervistati Maura Villaggio, Diego Abatantuono, Bruno Altissimi, Renzo Arbore, Lino Banfi, Maurizio Battista, Roberto Benigni, Antonino Cannavacciuolo, Gianni Canova, Maurizio Costanzo, Domenico De Masi, Dario Fo (con la sua ultima intervista), Anna Foglietta, Fiorello, Nino Frassica, Michele Mirabella, Neri Parenti, Andrea G.Pinketts, Christian Raimo, Emanuele Salce, Emilio Schroeder, Marco Travaglio, Enrico Vaime e Fabio Volo.
Ma come? Il temibile 'mega direttore galattico', che sapeva ridurre alla sudditanza il ragioniere senza qualità Fantozzi, non era perfido, ma in realtà era un 'buono'?
Quando mi chiamarono a interpretare il ruolo del 'mega direttore galattico', Luciano Salce, il regista, subito mi spiegò: 'guarda che il tuo personaggio è un cattivo'. Poi mi si avvicinò Villaggio e la prima cosa che mi disse fu: 'guarda che il mega direttore è un buono'. Per Paolo Villaggio quindi il 'mega direttore', seppur nel suo mondo, nel suo empireo irraggiungibile, era un buono, un buono che diceva delle cattiverie.
Che rapportò instaurò lei con Villaggio?
Con Paolo facevamo ogni tanto due chiacchiere sul set nelle pause. Lui mi diceva sempre 'guarda che io non sono un attore'. E io ribattevo: 'Come tu non sei un attore? Certo che lo sei!' E lui: 'voi siete attori, io no'. Perché lui, che era un uomo coltissimo, in realtà aveva come dote la modestia.
Che consigli le dava Villaggio per aiutarla a interpretare la sua parte?
Non interveniva, lasciava fare ai registi.
Villaggio con i suoi film ha saputo far ridere intere generazioni.. ma lui in che modo e per cosa rideva o sorrideva?
C'era sempre un po' di amarognolo nel suo ridere, però sapeva anche sorridere: aveva un grande senso dell'umorismo, anche se lui non era soddisfatto di quello che vedeva nel mondo.
Non si è sentito un po' prigioniero del personaggio, così fortemente caratterizzato, che lei ha incarnato nella saga di Fantozzi?
No mai, è piacevole essere fermato ancora oggi per strada dopo tanti anni ed essere riconosciuto come il 'megadirettore galattico': mi diverto perché c'è chi, scherzando, si inginocchia, come se io fossi ancora lì a impartire ordini dal mio ufficio della 'megaditta'. Io, comunque, ho fatto tanto teatro e poi ho fatto anche altre cose con Villaggio, ma è chiaro che il 'megadirettore' era un ruolo molto ben costruito. I personaggi di Villaggio, anche quando noi che li abbiamo interpretati non ci saremo più, rimarranno comunque.