Maldestro racconta i suoi ‘Muri di Berlino’: Sono ossessionato da parole ma amo elettronica

Teatro, musica, Sanremo e l'uscita di un cd. E' un periodo intenso per Maldestro, vincitore del premio della critica Mia Martini fra le Nuove proposte all'ultimo Festival. Oggi esce il suo album 'I muri di Berlino'. Abbiamo incontrato il cantautore napoletano e con lui abbiamo parlato del disco. Perché questo titolo, che non richiama nessuna delle tracce contenute nell'album? “ Ho cercato di raccontare i sentimenti dell'uomo da diverse angolazioni. Le cose che più mi fanno paura sono i muri. Di Berlino, perché evoca il muro della divisione e perché lì ho visto altri muri magnifici, fatti di disegni e poesia. Ho voluto omaggiare un posto che mi è rimasto dentro”. Come è l'album e di quali influenze risente? “Le influenze sono quelle di una vita. Partendo da maestri italiani come Fossati e Gaber o dagli stranieri come Cohen. Sono persone che hanno fatto dalla parola il loro mestiere, e io sono ossessionato dalle parole. Ultimamente, però, sono anche rimasto affascinato dall'elettronica usata in modo delicato e sottile, che fa da collante fra gli strumenti acustici”.