Giovedì 31 marzo i due comici a Torino per un'iniziativa solidale
"Si può fare" non è solo uno sprone a superare i propri limiti, ma è anche il titolo del film che sarà proiettato giovedì 31 marzo alle ore 18.30 a Camera, Centro Italiano per la Fotografia, a Torino, in presenza del protagonista Claudio Bisio e di Luciana Littizzetto, in favore di un'iniziativa solidale. L'attore sarà poi ospite di una cena ai MagazziniOz aperta al pubblico su prenotazione per raccontare questa sua esperienza legata alla disabilità e al disagio sociale e per sostenere la onlus CasaOz.
CasaOz si occupa di accoglienza, sostegno e restituzione della normalità a bambini malati e alle loro famiglie. Per autofinanziarsi ha dato vita ai MagazziniOz, cooperativa sociale in cui si intrecciano integrazione sociale nella gestione di servizi socio-educativi e attività commerciali finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. "E' la tenacia che cerchiamo di trasmettere e vivere a CasaOz perché, anche se si presentano difficoltà di ogni genere, ce la si può fare e, insieme, è anche più semplice", spiega la presidente di CasaOz Enrica Baricco.
Claudio Bisio nel film interpreta un neo-direttore di una cooperativa composta da individui affetti da varie malattie psichiatriche precedentemente assegnati a (inutili) attività assistenziali: si fa quindi carico di sfruttare le loro potenzialità – iniziativa letta con scetticismo dai più – impegnandoli in compiti più produttivi che li integrino nel mondo del lavoro. Il cinema in questo caso s'impegna a trattare una tema che frequenta raramente, quello di una società impreparata ad accogliere persone che presentano disabilità, eliminando il taglio drammatico in favore di un atteggiamento aperto e ironico.
"La forza del film 'Si può fare' – spiega Bisio – sta soprattutto nel fatto che è una storia vera. Racconta la nascita della cooperativa Noncello, vicino a Pordenone e io ho avuto la fortuna di conoscere i veri protagonisti di quella storia, compreso il sindacalista da me interpretato. E il film narra, senza retorica, senza ideologismi, senza nasconderne le difficoltà, una battaglia vinta. Davvero non ci poteva essere titolo migliore. Queste realtà sono a volte tacciate di utopia, di buone intenzioni che difficilmente riusciranno a realizzarsi. E invece questo film dice che davvero 'si può fare' e quindi mi sembra bellissimo riuscire a vederlo tutti assieme e contribuire così a sostenere la onlus CasaOz".
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