Di Laura Carcano
Roma, 20 ott. (LaPresse)- Per dare gambe e nuova spinta al mercato del cinema servono tre leve: “Tax credit da sviluppare, creazione di un fondo di investimento specializzato, quindi rafforzamento degli strumenti non solo fiscali ma finanziari, come il fondo di garanzia per l’audiovisivo, la cessione del tax credit esterno per dare liquidità, l’ammortamento anticipato e una maggiore capacità di internazionalizzazione da parte dei produttori cinematografici italiani”. A sostenerlo è Luigi Abete, presidente Bnl Gruppo Bnp Paribas. “Da 80 anni – sottolinea il gruppo – siamo al fianco del settore del cinema”. Bnl è main sponsor della Festa del cinema di Roma come negli anni passati. Qui Bnl ha organizzato un incontro per fare il punto sulla situazione attuale dell’industria cinematografica e opportunità per il futuro insieme ai principali attori del settore, nell’Area ospitalità BNL-Villaggio del Cinema – Auditorium Parco della Musica, Al tavolo di discussione, con Abete, fra gli altri, anche Paolo Alberto De Angelis, vice direttore generale Bnl; Nicola Borrelli, direttore generale per il cinema Mibac, Francesca Cima, presidente dei produttori Anica.
“Il tax credit, cioè il premio a chi investe nel campo cinematografico stornando un vantaggio dalla fiscalità che ciascuno deve pagare, imprese o persone fisiche, è molto cresciuto. Per l’anno prossimo lo stanziamento è di 140 milioni su base annua. Il finanziamento a pioggia negli ultimi anni è diminuito, arrivando a zero mentre il finanziamento premiale, che riconosce un vantaggio fiscale a chi investe ha compensato la situazione”, ha detto Abete.
“Il tax credit non è un prestito ma un investimento, se l’opera ha un guadagno su questo guadagno non paga le tasse se non in misura ridotta con il credito di imposta. Finora ha funzionato: in particolare per le imprese bancarie, Bnl in 3 anni ha finanziato 1100 opere e in 60 di queste siamo diventati soci. Più difficile farlo per le persone fisiche che conoscono meno il settore. La proposta che abbiamo fatto quindi è che le persone fisiche possano investire non solo direttamente – come la norma attuale consente – ma in fondo specializzati nel campo cinematografico, come accade in Francia. Cosi’ il privato ha un intermediario che conosce bene il settore”.
Per Borrelli il tax credit è ormai un punto fermo e – sottolinea – è stato rifinanziato per l’anno prossimo passando da 90 a 140 milioni. “Ora – ha detto – dobbiamo incoraggiare modelli di business più moderni. Le linee di intervento dello Stato devono essere coordinarsi con quelle locali.
Fra gli assi su cui puntare nel mercato del cinema c’è l’internazionalizzione per Abete: “le imprese cinematografiche sono troppo piccole, devono crescere di dimensione e internazionalizzarsi. Con prodotti vendibili anche all’estero aumentano i mercati e gli investimenti. E’ una grande sfida e una grande frontiera per il cinema italiano, – afferma – ma l’unica possibile: abbiamo qualita e creativita nel cinema ma abbiamo un prodotto ancora molto locale.Le piccole imprese hanno un problema strutturale di accesso al credito, ancora di piu per le imprese che lavorano nell’immateriale dove il rischio e piu alto e la capitalizzazione piu bassa”.
“Bnl Gruppo Bnp Paribas – sottolinea Abete – ha concluso dal 2010 a oggi circa 60 operazioni di tax credit per un investimento di oltre 22 milioni e gestisce fondi statali attraverso Artigiancassa -Bnl. E nel tempo ha contribuito a realizzare oltre 5 mila film”. Fra questi Le meraviglie di Alice Rohrwacher vincitore del Grand Prix della Giuria a Cannes.