Torino, 14 set. (LaPresse) – Martedì 15 settembre alle 21, Francesco Bianconi, leader dei Baustelle e voce poetica d’autore, presenta in un appuntamento al Circolo dei lettori di Torino il suo ultimo romanzo ‘La resurrezione della carne’ (Mondadori). Un reading-spettacolo che ci trasporta in una Milano del futuro tra zombie e poesia. Con l’accompagnamento della musica elettronica di Ettore Bianconi ispirata alle colonne sonore di grandi film italiani di zombie e del vibrafono di Sebastiano De Gennaro. A guidare la serata sarà il giornalista de La Stampa Bruno Ruffilli.
Francesco Bianconi è da sempre attratto dall’immaginario horror, che si tratti di romanzi o canzoni. Nell’ultimo album dei Baustelle, ‘Fantasma’ (Warner Atlantic, 2013), la fascinazione per le atmosfere horror veniva esplorata tramite suoni e armonie. In ‘La resurrezione della carne’ l’horror è il mestiere del protagonista e una cifra stilistica della scrittura. È il secondo romanzo di Francesco Bianconi dopo ‘Il regno animale’ (Mondadori, 2011). Lo sfondo è ancora una volta quello di una Milano decadente e fagocitante in cui i protagonisti si muovono tra sogni infranti e disillusione. Il regno animale narrava le vicende di quattro giovani, molto diversi tra loro, accomunati dal senso di sconfitta che la grande città emana.
Protagonista è Ivan Sacchi, aspirante poeta, che ha raggiunto il successo scrivendo una serie tv sugli zombie. Ivan è incattivito, cinico, come dice Bianconi stesso “è un perfetto rappresentante dell’intellettuale occidentale della nostra epoca. Un radical-chic, uno snob forse, che, pur essendo molto colto, rimane sempre in superficie.” Come a tutte le persone che si incontrano sui social, a Ivan piace lamentarsi di cose futili, vive grazie alla sua creatività ma non gli piace la serie che ha scritto. Per lui è soltanto un modo di sfogarsi nei confronti della società che lo circonda e che vorrebbe vedere sbranata dagli zombie. La Milano in cui vive viene da un futuro, il 2020, che è già presente. L’ossessione per il cibo muove le vite di persone vuote, più simili ai non morti di cui scrive Ivan che a uomini e donne reali. Anche il protagonista si sente uno zombie. Vive di automatismi e apatia. La ricerca della verità sulla tragedia che gli sconvolge la vita sarà la molla che lo riporterà alla vita, una resurrezione non solo della carne.