Dal nostro inviato Fabio De Ponte
Firenze, 29 mag. (LaPresse) – “Raccontare la contemporaneità, capire la realtà, essere sempre più vicina al sentire del Paese che cambia e allo spirito del tempo, in tutte le sue molteplici e contraddittorie sfaccettature”. E’ questo il filo conduttore delle 17 fiction che la Rai ha presentato oggi a palazzo Vecchio agli ‘Screenings in Florence’, la manifestazione organizzata da Rai Com, la società del Gruppo Rai che si occupa della valorizzazione e della commercializzazione dei prodotti Rai. Un unico filo conduttore, quello del racconto dell’Italia. “Parlare del Paese – ha spiegato Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction – vuol dire innanzitutto rappresentarlo nella diversità del suo territorio. Raccontiamo e vogliamo raccontare l’Italia, nella ricchezza delle differenze paesaggistiche, culturali e sociali. Dal Nord al Sud, dal Centro alle Isole”.
LA SFIDA CON IL WEB. Anche perché questo è l’unico modo di vincere la sfida col web: “Di recente – ha raccontato la presidente Anna Maria Tarantola – ho partecipato a un grande seminario sulle strategie che i servizi pubblici dovrebbbero adottare di fronte al mondo globalizzato. Una delle strategie vincenti individuate è il racconto del locale, della propria realtà, nella nazione, dei paesi, perché i giganti del web come Netflix questo non lo faranno mai”.
LO SPECCHIO DELLA REALTA’. Tante in effetti le facce raccontate da queste fiction. In ‘Questo è il mio Paese’, si racconta la storia di una giovane donna del nord che diventa sindaco di una piccola città del Sud e deve affrontare le resistenze al cambiamento. A interpretarla Violante Placido: “E’ tutto talmente radicato che viene persino odiata dal suo paese”, racconta.
Un’altra fiction si intitola ‘Lampedusa’, ed è dedicata alle vicende dell’immigrazione che investe l’isola ormai da decenni. Sono inquadrate da due prospettive, spiega lo sceneggiatore Andrea Purgatori: “Noi parliamo di ciò che vuol dire l’accoglienza e l’arrivo dei migranti ma anche la tragedia di chi si imbarca, di chi non riesce a imbarcarsi, di chi viene violentato depredato dai trafficanti”. La Rai d’altra parte non si poteva sottrarre a questo tema: “L’altra sera – racconta Claudio Amendola, che nella fiction interpreta un sottufficiale della guardia costiera alla guida di una imbarcazione – ero al ristorante. Ho sentito una frase che non avevo mai sentito. C’era un immigrato che vendeva le rose. Di solito i camerieri allontano queste persone dicendo ‘torna al tuo Paese’. Per la prima volta ho sentito ‘vai ad affogare in mare anche tu’. Allora se la frase violenta diventa questa, vuol dire che c’è bisogno di intervenire e di prendere posizione”.
VIAGGIO TRA FAMIGLIA, NOIR E POLIZIESCHI. Tante le fiction dedicate alla famiglia: ‘Di padre in figlia’, ‘Romanzo famigliare’, Tutto può succedere’, ‘E’ arrivata la felicità’: al centro i rapporti tra le generazioni, le difficoltà della gravidanza, le sfide di essere genitori. E poi polizieschi e noir: si va dal genere Lucarelli di ‘L’ispettore Coliandro’, all’inquietudine di ‘Non uccidere’ (per la cui produzione sono stati riallestiti a Torino gli Studi Lumiq, dov’era nato il cinema in Italia), alla ruvida cronaca di ‘I bastardi di Pizzofalcone’, ai più classici ‘Il commissario Maltese’ e ‘Sotto copertura‘, dedicati alla lotta alla criminalità organizzata.
LE GRANDI SPERIMENTAZIONI. Ma c’è spazio anche per grandi sperimentazioni, come quella di ‘Io credo che lassù’, una web serie che sarà trasmessa da Ray.rai.it e che rappresenta uno dei progetti educativi più ragionati della tv degli ultimi anni, dedicato alle ragazze tra i 14 e i 18 anni. “Siamo partiti da Rodari – racconta Carlo Cresto Dina, l’ideatore -. Se tu chiedi un disegno a piacere, 24 bambini su 25 disegnano la casetta col comignolo. Servono strumenti di narrazione. Allora abbiamo seguito il metodo della ‘Grammatica della fantasia’”.
IL TERREMOTO DELL’AQUILA. E ancora, alla rielaborazione del lutto del grande terremoto è dedicato ‘L’Aquila – Grandi speranze’. “Una metafora dell’Italia perché siamo tutti terremotati dentro”, spiega lo sceneggiatore Stefano Grasso. Grande attenzione ha riscosso poi come era nelle attese ‘I Medici – the Kingdom of Gold’, progetto che allarga le prospettive della fiction italiana, che ha assunto un’impronta internazionale fin dal momento dell’ideazione.
IL SUCCESSO DI ‘BRACCIALETTI ROSSI’. Ma ad attirare l’attenzione più di tutti è stato il cast dei ‘Braccialetti rossi’. I protagonisti, a margine degli Screenings, hanno fatto un piccolo spettacolo in piazza della Signoria, con le canzoni di Niccolò Agliardi che hanno incorniciato le avventure della serie. Ad accoglierli si sono presentate dal primo pomeriggio centinaia di ragazzine, le cui grida di eccitazione hanno attirato per il resto della giornata l’attenzione dei turisti che arrivavano per visitare palazzo Vecchio. Conferma che la Rai ha saputo intercettare, con questa serie coraggiosa, il gusto e quindi l’attenzione degli adolescenti su temi non scontati.