Londra (Regno Unito), 13 apr. (LaPresse/EFE) – È il ritorno del microsolco: la Official Charts Company, l’organizzazione britannica che si occupa di stilare le classifiche musicali ufficiali del Regno Unito, ha lanciato oggi la prima lista settimanale dedicata ai dischi in vinile più venduti, sia per gli album che per i singoli. Una decisione che riconosce il crescente interesse dei consumatori per questo formato, in concomitanza con il Record Store Day che cadrà sabato 18 aprile. ‘Future Hearts’ della band americana All Time Low si classifica al numero uno della nuova classifica, seguito da ‘Undertow’ degli inglesi Drunge e da ‘Carrie & Lowell’ del cantautore statunitense Sufjan Stevens.

Nonostante l’espansione degli mp3 e della musica in streaming, il fatturato del vinile nel 2014 si è aggirato sugli 1,29 milioni di sterline solo nel Regno Unito, ovvero 1,76 milioni di euro, la cifra più alta mai registrata negli ultimi 18 anni. L’industria discografica stima che le vendite del vinile avranno una crescita del 70% quest’anno. “Anche se rappresenta una piccola frazione del mercato, l’interesse per questo formato è cresciuto enormemente” ha sottolineato il direttore della società, Martin Talbot, facendo notare quanto sia insolito questo ritorno in auge. “In genere, i nuovi formati prima aumentano di popolarità, raggiungono un picco e poi vanno verso il declino fino a scomparire – ha aggiunto – questo è abbastanza insolito”.

Introdotto a partire del 1948 negli Stati Uniti, il vinile ha raggiunto il massimo della sua diffusione negli anni ’60 e ’70, è calato negli anni ’80 e ’90, “fino a toccare il fondo, e ora sta di nuovo risalendo”. La chiave per spiegare questo trend è un mix di “nostalgia, qualità del suono e un’offerta sempre più ampia”, ha notato ancora Talbot. “I negozi di musica specializzati hanno sempre più vinili e il commercio a distanza ha reso più facile acquistare i dischi ora di quando fosse dieci anni fa” ha concluso.

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