L’INTERVISTA Luca Argentero in ‘Mala Vita’: Carceri non siano gabbie

di Andrea Capello

Roma, 16 mar. (LaPresse) – Poliedrico, rispettato e sempre più considerato tanto nel panorama nazionale quanto in quello internazionale, Luca Argentero si mette nuovamente in gioco con ‘Mala Vita’. Un cortometraggio di 25 minuti diretto da Angelo Licata nel quale l’attore torinese interpreta Antonio, un uomo abituato ad entrare ed uscire dal carcere che considera quasi la sua seconda casa e dove, tutto sommato, riesce a cavarsela. Questa volta però dovrà vedersela con Rocco, prepotente boss della Camorra interpretato da Francesco Montanari. Il film andrà in onda su Ray, nuova piattaforma web della Rai, a partire da oggi ed il 26 marzo sarà poi trasmesso in seconda serata su Rai3. La pellicola, prodotta da Rai Fiction, con il patrocinio della presidenza del Consiglio e dei ministeri Giustizia, Beni Culturali e Turismo è liberamente ispirata al racconto ‘Pure in galera ha da passa’ ‘a nuttata’ di Giuseppe Rampello vincitore del premio ‘Goliarda Sapienza 2013’. Argentero racconta a LaPresse il suo ultimo lavoro spaziando poi a 360 gradi su passato e futuro.

Come si è preparato a questo impegno e quali sono le sensazioni che ha vissuto girando ‘Mala Vita’?

“Appena ho letto la sceneggiatura l’ho subito giudicata molto interessante. Recitare in carcere mi ha fatto venire voglia di non finirci. E’ un ambiente molto duro. Con questa iniziativa abbiamo voluto dimostrare quanto sia importante fornire strumenti di riabilitazione diversi e contemporanei ai detenuti per diventare migliori. Questo può accadere anche attraverso l’arte e la letteratura. Il carcere non può essere solo una gabbia”.

E’ nelle sale con ‘Noi e la Giulia’ che sta riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. Quali sono i motivi del successo di questa pellicola?

“A riguardo ho un feedback quotidiano sui social e mi rendo conto che le persone si sono riviste nella nostra storia. Abbiamo colto un argomento che sta a cuore a tanti, ovvero quello di non sentirsi felici in quello che si fa ed a puntare al ‘piano b’. Sono davvero in molti a pensarci, inoltre il film è risultato anche divertente. Lo dimostra il fatto che dopo circa un mese sia ancora nelle sale”.

Il suo ingresso nel mondo dello spettacolo è arrivato tramite il reality show ‘Grande Fratello’. E’ un format che può essere ancora attuale o fa parte di un passato della Tv?

“Quel tipo di reality non esiste praticamente più. Credo sia un formato già troppo utilizzato e forse per tornare ad avere quel successo con degli sconosciuti dovrebbero inventarsi qualcosa di nuovo. Oggi mi piacciono molto i talent show (Argentero stato giurato di ‘Amici’, ndr). Penso siano divertenti e soprattutto un ottimo strumento di promozione dei giovani talenti”.

Lei è notoriamente tifoso juventino. Cosa si aspetta dall’imminente gara di Champions League contro il Borussia Dortmund?

“Credo che la leggerezza data dalla situazione di tranquillità che la squadra ha nella lotta per lo scudetto possa dare qualche energia in più. In Champions si gioca su poche occasioni e ci sono diverse variabili. Ad Istanbul contro il Galatasaray, ad esempio, è bastata una nevicata per scombinare i piani. Tutte le gare vanno affrontate come una finale e, vista l’importanza della sfida, sono certo che la Juve affronterà la partita con quello spirito”.

Da torinese ed amante della propria città come giudica il momento che sta vivendo il capoluogo piemontese ed i suoi cambiamenti?

“Ho vissuto la Torino figlia del retaggio post industriale, quella grigia. Ora non è più così, è una città viva e bellissima. Mi fa piacere quando vedo turisti girare per le vie del centro consultando la mappa ed anche dai colleghi che si recano in città per girare dei film ho sempre ottimi commenti. Magari partono un po’ scoraggiati, poi però piangono quando vanno via”.