Cinema, Bellaria Film Festival premia docufilm su Moby Prince

Bellaria (Rimini), 3 mag. (LaPresse) – È ‘Centoquaranta. La strage dimenticata’ di Manfredi Lucibello, il documentario che ha vinto il Concorso Italia Doc della 32esima edizione del Bellaria Film Festival. Nel documentario il regista ripercorre la tragedia del Moby Prince, una storia fatta di manomissioni, depistaggi e inquietanti scoperte, ripercorsa grazie a importanti testimonianze, ed è stato premiato sia l’alto livello della regia sia oltre al valore civile del film, “per la sua capacità di trasformare con originalità e forza uno dei tanti misteri d’Italia nell’incubo, più universale, dell’impossibilità di raggiungere la verità”.

La giuria del nuovo Concorso Casa Rossa Art Doc ha assegnato il Primo Premio a ‘My name is Janez Jansa’, opera di tre artisti che decidono di cambiare ufficialmente e legalmente i loro nomi assumendo tutti e tre quello del primo ministro sloveno, Janez Jansa, noto per la sua intransigenza nel controllo del potere politico. La giuria ha riconosciuto e apprezzato lo sguardo ironico sull’arte contemporanea e i suoi paradossi; sulla politica e le sue vulnerabilità e il modo in cui una performance possa uscire dai confini dell’arte e allargarsi alla sfera sociale, “Per la costruzione del documentario continuamente sorprendente – si legge nella motivazione – per l’originalità del tema trattato in forma narrativa con una valore filosofico molto ampio ma che riguarda al contempo dei casi particolari”.

Una menzione speciale è stata assegnata a ‘The Column’, in cui l’artista Adrian Paci descrive il viaggio di un blocco di marmo e la sua mutazione, “un film pulito, nitido come la colonna di marmo che ne è protagonista – sottolinea la giuria nella motivazione -. Un documentario sulle radici artigianali dell’arte che è al contempo un film d’arte di alta ricercatezza formale”.

Due le Menzioni Gianni Volpi: una per ‘Il Segreto’ di Cyop&Kaf per l’immediatezza della narrazione e dello sguardo su un gruppo di ragazzini napoletani, mossi dal desiderio di identità e spirito di appartenenza della loro città”, l’altra per ‘Dal profondo’ di Valentina Zucco Pedicini “per la costruzione della narrazione e la potenza delle scelte espressive, capaci di raccontare l’orgoglio e la fatica a del lavoro dei minatori, con la forza delle immagini e dei suoni”.

Oltre 200 i documentari selezionati, di cui 21 in concorso nelle due sezioni. “Siamo molto soddisfatti di questa nostra prima edizione, siamo riusciti nell’obiettivo che ci eravamo prefissi – dichiarano i curatori Simone Bruscia e Roberto Naccari alla loro prima direzione – quello di creare un modello di Festival, seppur fedele al glorioso passato, ma attento alla varietà degli stili e dei linguaggi cinematografici e che, nella costruzione, favorisce l’interazione tra i diversi codici artistici”.