Sanremo, da Verdi a Cutugno con le prime sette canzoni in finale

Sanremo (Imperia), 12 feb. (LaPresse) – Nel festival di Sanremo “più politico”, al di là della polemica scatenata dallo show di Maurizio Crozza, la musica è stata protagonista come desiderava Fabio Fazio. Il conduttore e direttore artistico della 63esima edizione ha dato il via al festival con il tributo a Giuseppe Verdi. “Popolare è una parola semplice, ma importante. Vuol dire per tutti. Quest’anno celebriamo il bicentenario di Verdi, all’epoca era l’artista più popolare del Paese” ha esordito Fazio. “Verdi è stato il simbolo dell’Unità di Italia. Quindi viva Verdi”, ha concluso subito incalzato dalle note di ‘Va pensiero’.

È poi arrivata Lady Sanremo, Luciana Littizzetto. “Ogni favola ha una principessa. Io ho una rosa rossa per lei”, l’ha accolta Fazio mentre arrivava a bordo di una carrozza come quella di Cenerentola. “Vorrei fare un contratto con gli italiani e mettere giù l’elenco dei politici più ‘pirla’ che ci sono, così facciamo il festival più breve della storia” ha scherzato la comica. “Non posso dire ‘Che due maroni?’ E ‘Che due meloni?’ E ‘Che casini?’. Meno male che Fabio non ha invitato Samuele Bersani – ha aggiunto – altrimenti toccava trovare un Samuele Berlusconi, un Samuele Monti…”. “Dopo quel che è successo, con le elezioni, le dimissioni in Valticano manca solo la pioggia di rane e lo sbarco degli alieni ad Arma di Taggia” ha scherzato – senza immaginare cosa sarebbe successo con l’arrivo di Maurizio Crozza. Ha quindi letto una lettera a ‘San Remo’: “Di’ a tutti quelli che dicono di restituire l’Imu, che mi fido un casino, ma se l’anticipano prima delle elezioni sarebbe meglio”. La comica ha anche ironizzato sulla necessità di contenere il suo linguaggio, chiedendo a ‘San Remo’ che non le venga “Mai mai mai in mente di fare una rima quando presento Raphael Gualazzi perché conoscendomi non usciremmo interi”, e che non le venga la tentazione di dire la parola “culo”.

La musica quindi. Marco Mengoni, scoperto da ‘X Factor’ ha avuto l’arduo compito di rompere il ghiaccio sul palco. Tra i suoi due brani, ‘L’essenziale’ e ‘Bellissimo’ è passato il primo.

È stata quindi la volta di Rahpael Gualazzi, con ‘Senza ritegno’, canzone ritmata ed energica, a cui è seguita la ballata più soft ‘Sai (ci basta un sogno)’: quest’ultima è stata scelta per la finale.

Terzo artista, Daniele Silvestri: come primo brano ‘A bocca chiusa’. Dietro di lui, seduto al pianoforte, un uomo, Renato Vicini, che spiega la canzone con il linguaggio dei segni. Questa canzone ha poi passato il turno, contro il secondo brano, intitolato ‘Il bisogno di te (ricatto d’onor).

E’ quindi stato il turno di Simona Molinari e Peter Cincotti con il loro primo brano ‘Dr Jekyll Mr Hyde’, e poi la ballata foll ‘La felicità’, quella scelta dal televoto.

Dopo è arrivato Maurizio Crozza con il suo one man show, con l’atmosfera di festa parzialmente guastata dai constestatori del pubblico che non hanno apprezzato il suo esordio con l’imitazione di Silvio Berlusconi. Una volta allontanati dalla security tra gli applausi del pubblico, il comico genovese ha ricominciato la sua performance imitando Pier Luigi Bersani, Antonio Ingroia e Luca Cordero Di Montezemolo tra gli applausi e le risate della platea. Fazio ha quindi ringraziato “tutto il pubblico dell’Ariston che ci ha aiutato a riconoscere due persone, peraltro già note, che hanno cercato di farsi notare anche stasera”.

La gara è ricominciata con i Marta sui Tubi. Esponenti di spicco della musica indipendente italiana dal loro esordio nel 2003, si sono esibiti con ‘Dispari’ a cui segue ‘Vorrei’ (quest’ultima promossa in finale).

Cambio radicale di stile musicale con l’arrivo di Maria Nazionale. La cantante neomelodica napoletana, nota per aver anche recitato in ‘Gomorra’ di Matteo Garrone tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano, ha eseguito ‘Quando non parlo’ di Enzo Gragnaniello e la ballata in lingua napoletana ‘E’ colpa mia’, è scritta da Peppe Servillo e Fausto Mesolella (quest’ultima in finale).

Ultimo ospite della serata Toto Cutugno che ha ricevuto il premio della città di Sanremo per la sua lunga carriera. Accolto dagli applausi, il cantante ha recitato una frase tratta dalla sua canzone celeberrima ‘L’italiano’ modificandola. Poi ha intonato la versione originale del brano. Sul palco anche il coro dell’Armata rossa, come annunciato, per intonare il brano ‘L’italiano’. Con loro hanno canticchiato anche Fazio e la Littizzetto. “Vedete che dirigo anche l’Armata rossa? La Oxa aveva ragione” ha scherzato Fazio fingendo di dirigere il coro. Cutugno ha poi intonato la celebre canzone ‘Volare (nel blu dipinto di blu)’ di Domenico Modugno e al termine della performance ha detto “Ciao Mimmo”, in ricordo del cantautore scomparso nel 1994.

È stato quindi il turno dell’ultima Big in gara, Chiara Galiazzo, al suo debutto sul palco del teatro Ariston: n’altra scoperta di un talent show: ha vinto l’edizione di quest’anno di ‘X Factor’ ha cantato ‘L’esperienza dell’amore’ e ‘Il futuro che sarà’, il brano promosso dal pubblico.