Sanremo (Imperia), 12 feb. (LaPresse) – L’attesa esibizione di Maurizio Crozza sul palco dell’Ariston ha scatenato la prima polemica del 63esimo festival di Sanremo. Ci aspettava che l’intervento del comico ligure fosse condito dalla satira politica, ma non la reazione di alcuni disturbatori in platea. Crozza è arrivato verso le 22.20 scendendo le scale travestito da Silvio Berlusconi: “Cosa posso dire? Dico che non bisogna pagare il canone Rai? Ma dov’è Gubitosi?” ha chiesto imitando il leader del Pdl mentre alcuni elementi in platea hanno cominciato a fischiare a urlare “No politica” e “Vai a casa”. “Quanto amo questo paese? Io questo paese lo odio, altrimenti perché avrei proposto il condono? Dai che scherzo, ci eravate cascati?” ha continuato.
Ma le urla di disapprovazione sono proseguite anche quando si è tolto la parrucca, impedendogli di continuare il monologo, tanto che Fazio è stato costretto a salire sul palco per chiedere rispetto verso il comico. “Dobbiamo divertirci e non approfittare del festival di Sanremo per farsi notare con due urli. Perché la storia è una sciocchezza e ascoltiamo tutto l’intervento di Maurizio Crozza che siamo onorati di avere qui”, ha detto il conduttore che ha quindi invitato Crozza a proseguire: “C’è differenza tra satira e propaganda, vai avanti con quello che avevi pensato”. Nel frattempo il pubblico urlava “Fuori fuori” ai disturbatori e inneggiava la security che li aveva rintracciati e li stava scortando fuori dal teatro.
Crozza ha quindi ripreso il suo show tra gli applausi calorosi del pubblico, benché l’atmosfera di festa si fosse guastata. “Quando c’è il festival di Sanremo il Paese si blocca, quando ci sono le elezioni il Paese si blocca. Quest’anno le due cose coincidono. E si è pure aggiunta la neve. Ma hanno una cosa in comune: chi vince non conta nulla” ha detto Crozza, affermando “Noi rimarremo sempre gli Stati disuniti d’Italia, siamo un paese ingovernabile, non saremo mai come gli Stati Uniti”. Il comico ha continuato con la sua carrellata di personaggi: è entrato nei panni di Pier Luigi Bersani, “Vendola sa cosa vuole, Monti sa cosa vuole. Io sono vent’anni che guardo il menù”, e poi ironizzando sulla sua sfortuna: “Bersani è così sfigato che se anche diventasse premier, il 28 febbraio viene eletto il Papa e lui sarebbe anche in questo caso la seconda notizia”.
Terzo personaggio politico preso di mira, Antonio Ingroia, di cui ha scimmiottato la flemma dopo aver cambiato di nuovo parrucca. Alla domanda di una voce fuori campo: “Lei dottor Ingroia ha voglia di fare politica?”, “E’ più un languorino” ha risposto Crozza-Ingroia. Tornato in ‘se stesso’ Crozza ha quindi chiesto: “Cos’è la società civile? E’ la società civile che non prende il vitalizio e che poi quando prende il vitalizio e entra in politica diventa incivile”.
Ultimo personaggio scelto, Luca Cordero di Montezemolo, che ha offerto subito una Ferrari a Fazio. “Lo sa che ci sono persone come gli operai che sudano anche se non fanno la sauna? Lo sa che le ostriche non sono nate nel piatto ma nel mare? Mi scusi ma la nostra moneta non è in mila euro?”. E su questo ha concluso È mancata l’imitazione di Mario Monti, col sospetto che Crozza abbia quindi deciso di chiudere prima la sua performance. Mentre Fazio ha ringraziato “tutto il pubblico dell’Ariston che ci ha aiutato a riconoscere due persone, peraltro già note, che hanno cercato di farsi notare anche stasera”. Vedete che per giudicare bisogna arrivare in fondo” ha aggiunto il conduttore mentre Crozza si inchinava verso il pubblico.