Golden Globe, Ben Affleck e Quentin Tarantino vincono su Steven Spielberg

Los Angeles (California, Usa), 14 gen. (LaPresse/AP) – “Steven Spielberg per ‘Lincoln’, Ang Lee per ‘Vita di Pi’, Kathryn Bigelow per ‘Zero Dark Thirty’ e Quentin Tarantino per ‘Django Unchained’. Sentite, non mi interessa qual è il premio. Quando mettono il tuo nome di fianco a quelli che ho appena letto, è qualcosa di straordinario”. Nominando in un solo fiato i suoi colleghi e i loro film in lizza, così Ben Affleck ha ringraziato per essere stato indicato come migliore regista con ‘Argo’, premiato anche come miglior film drammatico. Affleck già sa che non potrà sperare nel bis agli Oscar: il suo nome infatti non rientra nella rosa dei candidati tra i migliori registi selezionati dalla Academy, così come la Bigelow, mentre entrambi i loro film concorrono alla miglior pellicola.

La pellicola di Spielberg, favorita nella corsa agli Oscar con 12 nomination, è invece uscito quasi a bocca asciutta dalla cerimonia dei Globe. Su sette candidature, l’unico portato a casa è il globo per migliore protagonista drammatico Daniel Day-Lewis, ma ha perso su tutte le altre principali, tra cui regia, film drammatico, attore e attrice non protagonista per Tommy Lee Jones e Sally Field, colonna sonora e sceneggiatura. Quest’ultima è andata a Tarantino, che ha ringraziato il suo gruppo di ascolto a cui legge il materiale in lavorazione per avere le loro reazioni. “Voi ragazzi non sapete quanto siete importanti per il mio processo – ha detto il regista – quando leggo a voi, sento attraverso le vostre orecchie e mi permette di capire se sono sulla strada giusta”.

Per ‘Django Unchained’ ha anche ottenuto il premio attore non protagonista Christoph Waltz, soffiandolo al suo collega di set Leonardo DiCaprio. “Lasciatemi rimanere senza fiato – ha detto Waltz, – Quentin, non trovo le parole per il mio debito verso di te e la mia gratitudine”. Il personaggio di Waltz in ‘Django’, cacciatore di taglie che assume un ex schiavo come apprendista, è in netto contrasto con quello del nazista sanguinario che Tarantino gli aveva affidati in ‘Bastardi senza gloria’.