Milano, 27 nov. (LaPresse) – “‘Tutto tutto niente niente’ non è un sequel di ‘Qualunquemente’, abbiamo rischiato. È una cosa nuova”. Così Antonio Albanese al settimanale ‘Oggi’, in edicola da domani, racconta del suo nuovo progetto cinematografico. “Magari succede come con Cetto che sette anni fa fu criticato perché esagerato. Poi abbiamo visto persone fare cose cento volte peggiori. Con il mio personaggio Olfo – continua – ho messo in ridicolo quella fetta di Paese che potrebbe schierarsi in una forma di razzismo di estrema destra, un fenomeno già presente in Europa. Grillo – aggiunge Albanese – ha tamponato questa terribile possibilità, è un grande merito. Dopo quello che è successo alla Lega si stanno formando gruppi dotati di una cattiveria strana; cavalcano la crisi”.
“Io sono figlio di immigrati, l’unico tatuaggio che ho sulla pelle sono i racconti di mio padre che non trovava casa perché era meridionale. Non condanno nessuno – prosegue – ma metto in ridicolo chi dà risposte affrettate ai problemi. La politica che è una cosa serissima, è diventata come una baldracca che si fa toccare il sedere da tutti ma di cui nessuno s’innamora”. Infine annuncia: “Tra due anni faccio i 50. Ne sono passati oltre 25 da quando ho cominciato – dice – a far ridere e piangere la gente. Sì, forse è l’età giusta per una prima serata tv, un One man show. Se si fa, per prepararlo ci dovrò lavorare un anno”.
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