Torino, 21 nov. (LaPresse) – Il regista britannico Ken Loach non parteciperà al Torino film festival e non ritirerà il Gran premio Torino per “rispondere a una richiesta di solidarietà da parte di lavoratori che sono stati licenziati per essersi battuti per i propri diritti”. Una contestazione, si legge nella nota del regista, contro le scelte del Museo del cinema che ha deciso la “esternalizzazione dei servizi che vengono svolti dai lavoratori con i salari più bassi”. Il Museo del cinema di Torino ha appreso la notizia del rifiuto di Loach con dispiacere e ha replicato sostenendo che il regista “sia stato male informato” sulle decisioni da parte del Museo del cinema che “non corrispondono in alcun modo alla realtà dei fatti”.
“A Torino – prosegue Loach – sono stati esternalizzati alla Cooperativa Rear i servizi di pulizia e sicurezza del Museo nazionale del Cinema. Dopo un taglio degli stipendi i lavoratori hanno denunciato intimidazioni e maltrattamenti. Diverse persone sono state licenziate. I lavoratori più malpagati, quelli più vulnerabili, hanno quindi perso il posto di lavoro per essersi opposti a un taglio salariale”, spiega Loach nella nota in cui sostiene che “l’organizzazione che appalta i servizi non può chiudere gli occhi, ma deve assumersi la responsabilità delle persone che lavorano per lei, anche se queste sono impiegate da una ditta esterna”.
Poi arriva l’appello del regista al Museo: “Mi aspetterei che il museo, in questo caso, dialogasse con i lavoratori e i loro sindacati, garantisse la riassunzione dei lavoratori licenziati e ripensasse la propria politica di esternalizzazione. Non è giusto che i più poveri debbano pagare il prezzo di una crisi economica di cui non sono responsabili”.
Loach sottolinea che il suo ultimo film, ‘Bread and Roses’, è dedicato proprio a questo argomento, “accettare il premio e limitarmi a qualche commento critico sarebbe un comportamento debole e ipocrita. Non possiamo dire una cosa sullo schermo e poi tradirla con le nostre azioni. Per questo motivo, seppure con grande tristezza, mi trovo costretto a rifiutare il premio”.
Al forfait dato oggi dal regista, il Museo nazionale del cinema ricorda che “il contratto di assegnazione dei servizi di vigilanza e pulizia alla Mole Antonelliana è stato stipulato a norma di legge con una gara europea ad evidenza pubblica. Il Museo non può essere responsabile dei comportamenti di terzi, né direttamente né indirettamente”.
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