Los Angeles (California, Usa), 14 apr. (LaPresse) – Angelina Jolie e Brad Pitt si sono fidanzati ufficialmente e convoleranno a nozze. Lo ha confermato la manager dell’attore, Cynthia Pett-Dante, precisando che “per ora” non è stata fissata una data per il matrimonio e che il fidanzamento “è una promessa per il futuro”. Brad Pitt e la Jolie hanno avuto tre figli e tre li hanno adottati. E per suggellare la sua promessa di matrimonio Pitt ha regalato alla bella Angelina un diamante certificato dal gioielliere di Beverly Hills Robert Procop , ex ad di Asprey & Garrard, la società britannica che fornisce i gioelli alla real casa inglese.
Il designer di preziosi gettonatissimo dalle star ha realizzato l’anello di Angelina in stretta collaborazione con l’attore. Ogni diamante usato per l’anello è di qualità superiore, a quanto riferisce The Hollywood Reporter che scrive che l’attrice è stata vista con lo splendente anello al dito mercoledì scorso, durante una visita privata al Los Angeles County museum of art, insieme al figlio adottivo Paxm, originario del Vietnam. La scelta di un diamante da parte di Pitt, noto per il suo impegno umanitario condiviso con la Jolie, ambasciatrice di buona volonta per l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati nella cause umanitarie e sempre attenta alle questioni che riguardano i diritti umani, però, potrebbe forse far nascere qualche perplessità.
Spesso, infatti, i diamanti sono estratti proprio in zone di guerra e sono venduti, anche nel mercato clandestino, per finanziare guerre civili, invasioni di eserciti o attività dei signori della guerra, in situazione che alimentano la violazione dei diritti umani. Ma Brad Pitt, scegliendo il gioielliere Procop, ha scelto anche la certificazione che questo creatore di gioielli fornisce sulla provenienza delle pietre preziose che incastona nelle sue raffinate creazioni, come precisa nel sito che promuove la sua attività.
Gli scambi – si legge – avvengono esclusivamente con i Paesi aderenti al Kimberley Process certification Scheme. Il Kimberly Process è un accordo di certificazione approvato dalle Nazioni Unite attraverso al risoluzione dell’assemblea generale numero 55-56, che i diamanti non sono ‘diamanti del conflitto’: il loro comemrcio, cioè, non finanzia attività a cui sono legati abusi nel campo dei diritti umani.