Washington (Washington, Usa), 13 gen. (LaPresse/AP) – “Non sentivo di avere il diritto di dire agli attori come rivivere una guerra che avevano sperimentato nella vita reale”, a dirlo è Angelina Jolie che spiega le difficoltà incontrate nel dirigere alcune scene del film ‘In the land of blood and honey’, che segna il suo debutto alla regia. “Stavo chiedendo a qualcuno di ricreare la parte più dolorosa della sua storia”, aggiunge l’attrice a Washington per la promozione del suo film. “Allora preghi che possa essere catartico per loro, ma sai che è profondamente doloroso, fino a un livello che non si riesce a capire. Avevamo stabilito anzitempo che sarebbe stato nostro obiettivo comune parlarne e sollevare la questione anche per aiutare a prevenire la guerra in futuro. Quindi – precisa Angelina Jolie – dietro a tutto c’era uno scopo”.
Parlando delle scene dei bombardamenti e delle sparatorie, la Jolie rivela: “Mi sono sentita male molte volte chiedendo alle persone di fare alcune delle cose che hanno fatto davvero. Ricordo di aver chiesto – rivolgendosi all’attrice bosniaca Vanesa Glodjo – di correre per oltrepassare i cecchini. Ho pensato che fosse strano, come facevo io a dirigerla e dirle come fare quando lei l’ha fatto per anni? Era lei a dirmi cosa fare”. Un progetto difficile per la Jolie, che spesso ha avuto la sensazione di non farcela, ma che sentiva la realizzazione del film estremamente importante. Alla presentazione di Washington, Angelina aveva al suo fianco il compagno Brad Pitt, che camminava con un bastone a causa di un infortunio sulle piste da sci mentre teneva in braccio la piccola Vivienne.