Haiti, due anni fa il terremoto, 550mila ancora nelle tende

Port au Prince (Haiti), 12 gen. (LaPresse/AP) – Il 12 gennaio del 2010 un sisma devastava Haiti provocando la morte di circa 300mila persone. A due anni esatti di distanza circa 550mila residenti vivono ancora nelle tende e la situazione è tutt’altro che normalizzata con almeno il 50% delle macerie ancora per le strade. A complicare la ripresa post terremoto anche l’epidemia di colera, che ha colpito il Paese a ottobre del 2010. Il governo di Port au Prince ha annunciato ieri che il campo per sfollati allestito vicino al palazzo presidenziale crollato nel 2010, diventato uno dei simboli del terremoto di Haiti, sarà smantellato. I 20mila attuali residenti delle tende saranno risistemati entro sei settimane in alloggi a nord della capitale.

“Siete stati qui per due anni soffrendo senza parlare, con i bambini, adesso vi porteremo via dalle tende”, ha detto Michel Martelly, presidente da maggio 2011. Per la sua elezione Martelly, conosciuto per il suo talento musicale e con alle spalle una collaborazione con i Fugees, ha puntato molto sulle critiche all’amministrazione uscente di Rene Preval, accusato di scarsa leadership nella gestione post sisma. A oggi solo 4,5 miliardi di dollari degli aiuti promessi sono stati spesi e solo quattro dei 10 principali progetti finanziati da donatori internazionali hanno avuto spazio. Il governo sta procedendo alla costruzione di 400 case vicino alla costa e altre 3mila ai piedi di una montagna e ieri migliaia di persone hanno marciato a Port au Prince per protestare contro la mancanza di alloggi.

L’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, inviato speciale dell’Onu ad Haiti, è arrivato ieri ad Haiti. Durante una visita a uno stabilimento Timberland del Paese, Clinton ha detto ai giornalisti che spera che la commissione per la ricostruzione, della quale è stato presidente, venga riconfermata dal Parlamento haitiano. “Se i parlamentari non vogliono questo sistema proveremo ad adottarne un altro, ma penso che abbiamo bisogno di trasparenza per mantenere la fiducia dei donatori. La commissione internazionale è stata creata per decreto pochi mesi dopo il sisma per coordinare le operazioni di ricostruzione e rassicurare i donatori sul fatto che il loro denaro non sarebbe stato sperperato in un Paese con una lunga storia di corruzione alle spalle. Nonostante la richiesta di Martelly di un’estensione di 12 mesi per la commissione, il suo mandato è scaduto a ottobre ed è ancora in attesa di riconferma per via dell’opposizione dei parlamentari.