Parigi, 7 set. (LaPresse) – “Non si fa un bambino per le gallerie fotografiche, e la mia posizione di moglie del capo dello stato mi ha messo ancor più sulla difensiva. Capisco l’interesse dei media e non ci vedo niente di sconveniente quando riguarda me e mio marito, ma non quando si tratta di bambini”. Carla Bruni è ferma a difendere la sfera privata del figlio che sta aspettando, insieme a suo marito, il capo di Stato francese Nicolas Sarkozy. La première dame o ha spiegato durante il programma ‘Sept a huit’ sul canale francese Tf1, nella sua prima intervista pubblica riguardo il bambino che nascerà a ottobre.
Carlà, che si è definita una “mamma chioccia”, ha aggiunto: “Farò tutto il possibile per proteggere questo bambino e sarò assolutamente rigorosa. Non mostrerò mai le sue foto in pubblico, non lo esporrò mai. Penso che l’esposizione alla vita pubblica debba essere una scelta da adulti”. Era già della stessa idea col primo figlio, Aurelién, che oggi ha 11 anni, nato dalla relazione con il filosofo Raphaël Enthoven.
Ed è pentita di aver fatto un’eccezione nel 2008, quando portò con sé il bambino a un evento pubblico al sito archeologico di Petra, in Giordania, quando stata frequentando Sarkozy. “Il mio primogenito è stato esposto una volta, non in una situazione pubblica ma in una privata, ed è stato un grande errore. Non avrei mai dovuto portare mio figlio in quel posto magnifico, avrei dovuto prevedere che ci sarebbero stati fotografi”.
Sul fatto che questa fosse la prima intervista sulla sua gravidanza a poco più di un mese dalla nascita, Carlà ha risposto ridendo “è difficile, difficile da nascondere”. Ha respinto qualsiasi speculazione sul sesso del nascituro, su cui i tabloid continuano a dibattere: “Un maschietto? Non lo so nemmeno io, così la stampa ne sa più di me”. Non ha comunque intenzione di trasformare il palazzo dell’Eliseo in un asilo nido: “Non metterò su una nursery, ma, forse, una culla”.