Ilary Blasi: Foto scottanti? Confesso di aver sbagliato

Milano, 26 lug. (LaPresse) – “Avevo da poco compiuto 18 anni. Ero reduce da Miss Italia e volevo sfruttare il momento. Mi proposero di posare a Lampedusa, dissi sì senza pensarci, non ci vedevo nulla di male”. Ilary Blasi racconta così a ‘Vanity fair’, che le dedica la copertina in edicola da domani, mercoledì 27 luglio, un suo vecchio servizio fotografico vagamente ‘scottante’, che il settimanale di Condé Nast ha acquistato e deciso di pubblicare, avvisando la showgirl che ha dato il suo assenso: “Va bene, usatelo. Però usatelo per raccontare alle ragazze che tutte possiamo fare una cazzata, ma non sempre c’è il lieto fine”. La risposta della Blasy suona come un pentimento: “In quel momento mi interessavano i soldi e mi pagavano bene. Mi sembrava una buona occasione per comprarmi la macchina. Invece con il senno di poi, era una fregatura che a distanza può anche fare male”.

Spiegando la scelta fatta anni fa, Ilary racconta: “A 18 anni sei una ragazzina e c’è il desiderio di sentirsi attraenti, desiderate. Basta dare un’occhiata ai profili di Facebook: quante sono quelle che postano immagini provocanti, e non per questo cercano avventure particolari? Ma è in quel momento che si deve fare attenzione a non esagerare. La seduzione è un’arma che bisogna imparare presto a manovrare con cura, perché c’è sempre il pericolo di lanciare un messaggio ambiguo”. La sensazione di oggi per Ilary a ripensare a quelle foto è di vergogna: “D’istinto una vorrebbe cancellare le cazzate che ha fatto da ragazza, invece è più giusto ricordarsi delle proprie debolezze: aiuta a crescere”.

In vacanza a Formentera con il marito Totti, la Blasy è stata fotografata seminuda e gli scatti sono finiti in copertina, per Ilary si tratta di una vera violenza a cui dovrebbe essere posto un limite: “Ci sono rimasta male. Spogliarmi per un servizio fotografico può non essere un problema, ma è un mio diritto scegliere se, quando e per chi. Ero inconsapevole di quello che stava accadendo e non potevo difendermi: lo trovo grave, un colpo basso, e ci deve essere un limite”. Anche Totti si trovava in mutande e Ilary dice che “è rimasto basito. Ma per gli uomini è diverso: a lui può capitare di rimanere in mutande anche allo stadio”.