Il segretario generale: "Non rispetta l'atto di indirizzo mandato dal ministero"

La Uil non firma il rinnovo del contratto per i lavoratori della Scuola, dell’Università, della Ricerca e Afam perchè, spiega il segretario generale della Uil-Rua Attilio Bombardieri, “è un contratto farsa, che non rispetta l’atto di indirizzo mandato dal ministero in cui si parlava di dare la valorizzazione al personale degli enti di ricerca, ai ricercatori”. Il contratto del comparto Istruzione e ricerca è scaduto nel 2021 e riguarda una platea di un milione e 200 mila dipendenti. “Noi – spiega Bombardieri in una intervista a LaPresse – parliamo sempre di quello che può essere un sistema di ricerca, facciamo delle norme che cercano di valorizzare, di riportare indietro i cervelli in fuga, i tecnologi, i ricercatori e poi quando andiamo a fare il contratto nazionale, ebbene abbiamo rinviato l’ordinamento di questi ricercatori, abbiamo mandato alle ortiche tutto il lavoro di un anno perchè questa agenzia”, aggiuge Bombardieri riferendosi all’Arannon ha avuto il coraggio, non ha avuto la capacità di portare a termine quello che è l’ordinamento professionale dei ricercatori italiani“.

Bombardieri: “Vogliamo la dignità del lavoro”

Secondo Bombardieri, è “assolutamente un problema di volontà politica per quello che riguarda il tavolo sindacale, dopodichè è chiaro che c’è un problema di risorse per gli enti di ricerca non vigilati che poteva essere risolto che però non incide fino in fondo sulla firma contrattuale. Perché in questo momento quattro sezioni, Scuola, Università, Ricerca e Afam, in nessuna della quattro sezioni si è raggiunto veramente l’obiettivo di firmare un contratto dignitoso per il personale. Noi vogliamo la dignità del lavoro e la dignità di coloro i quali lavorano dentro questo sistema“.”La Uil – conclude il segretario generale Uil-Rua – è il sindacato confederale ma in questo momento il rispetto dei lavoratori e la dignità dei lavoratori va oltre la confederalità ed è corretto che anche anche la Uil si assuma la responsabilità di dire un no ogni tanto”. 

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