Scalano posizioni il Politecnico di Milano, Sapienza e Bologna, anche grazie ad una modifica dei parametri
L’edizione 2024 della classifica QS World University Rankings colloca la Sapienza al 134° posto nel mondo, il miglior risultato mai ottenuto dall’Ateneo in questa classifica, salendo al 2° posto assoluto in Italia dopo il Politecnico di Milano (123°). La Sapienza si posiziona quindi al top delle Università generaliste, seguita al terzo posto nella graduatoria dall’Università di Bologna (154°). In particolare la Sapienza si è aggiudicata il primato nazionale in due nuovi parametri che rispecchiano la qualità dei servizi e del valore della ricerca dell’Università: Employement Outcomes (1° in Italia e 101° al mondo) che valuta il tasso occupazionale e le prospettive di carriera dei propri laureati nel mercato del lavoro; e International Research Network (1° in Italia e 33° al mondo) che misura il tasso di internazionalizzazione dell’Ateneo per le sue attività di ricerca scientifica. Inoltre l’Ateneo si colloca tra le prime 100 Università al mondo in ulteriori due indicatori: Sapienza è al 74° posto per la sua reputazione accademica e al 79° per il proprio impegno nella sostenibilità.
Da segnalare il miglioramento nel parametro relativo alla reputazione aziendale per il quale l’Ateneo ha scalato 33 posizioni rispetto alla precedente edizione, collocandosi al terzo posto a livello nazionale. Qs World University Ranking è la classifica dell’agenzia britannica Quacquarelli Symonds tra le più importanti in ambito internazionale. L’edizione di quest’anno comprende 1.500 Università in 104 sedi. “Sapienza – dichiara la rettrice Antonella Polimeni – prosegue l’ascesa verso le posizioni più alte dei ranking mondiali confermando il prestigio che il nostro Ateneo riscuote a livello internazionale. Il risultato di quest’anno in particolare è il migliore mai raggiunto nella classifica QS. Il primato nazionale della Sapienza negli indicatori Employement Outcomes e International Research Network costituisce poi l’ulteriore dimostrazione di quanto i nostri laureati siano competitivi sul mercato del lavoro e della capacità dei ricercatori di collaborare e fare sistema con i colleghi del resto del mondo. L’ottima performance dell’Università – conclude la Rettrice – assume ancora più valore per un Ateneo statale dai grandi numeri e a vocazione generalista come il nostro, caratterizzato dalla varietà e dalla multidisciplinarietà della sua offerta formativa”.
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