Il docente star del web si rivolge agli studenti che il 21 giugno inizieranno gli esami

I consigli del prof influencer Vincenzo Schettini agli studenti che si apprestano a sostenere l’esame di maturità, al via il 21 giugno con la prima prova scritta. Il professore che insegna fisica a oltre un milione di follower su TikTok invita i ragazzi ad essere “critici e creativi”. “È il momento di concentrarsi sull’idea di sé, una delle cose a cui fanno attenzione i professori è la capacità di essere critici degli studenti. Non serve il ‘blablabla’ da raccontare al professore, ma dimostrare di fare della conoscenza uno strumento. Inoltre non bisogna pensare solo ai contenuti, ma ciò a cui uno studente deve puntare è la creatività, a dire delle cose in modo proprio. Essere critici viene fuori dal proprio livello culturale. Essere creativi è segno del proprio livello d’intraprendenza”, ha dichiarato il docente in un’intervista a LaPresse. 

“Gli insegnanti possono cogliere l’opportunità dei social per far appassionare di più i giovani allo studio. Molti docenti sono ‘innovativi’ e quindi possono sfruttare i social per avvicinarsi agli studenti“, aggiunge il professore, che oltre a insegnare online lo fa anche tra i banchi dell’istituto Luigi dell’Erba di Castellana Grotte, in provincia di Bari. “Ai colleghi consiglio di non imitare, ma di trovarsi uno stile personale, un proprio linguaggio. Quando ho iniziato anche io ho sbagliato, ci vuole tempo”. Molti ragazzi “mi fermano o mi scrivono per ringraziarmi per aver amato la scienza, la fisica, ma anche perché io li ispiro a diventare insegnanti. Le generazioni di oggi iniziano a essere attratti da questo mestiere”.

Un altro ambito che coinvolge la scuola è quello dell’intelligenza artificiale e i rischi correlati: “ChatGPT? E’ un’ottima risorsa per poter potenziare il lavoro che si sta facendo. Se lo mettiamo nelle mani di uno studente universitario per migliorare il metodo di studio va bene, perché si parla di un ragazzo grande. Nelle mani di un 15enne è la rovina”, specifica Schettini, concludendo che “non è solo ChatGPT, io vedo la rovina anche della didattica generale. Un tablet nelle mani di un 15enne è un guaio perché la maggior parte dei 15enni vede il tablet come uno strumento di gioco”.

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