Un divario che, tra il Centro-Nord e il Sud e le Isole, risulta evidente se si pensa "alle troppe emergenze strutturali e alle tante disuguaglianze"

L’Italia è spaccata in due anche sulla scuola, e in particolare sulla qualità dell’edilizia e dei servizi. Un divario che, tra il Centro-Nord e il Sud e le Isole, risulta evidente se si pensa “alle troppe emergenze strutturali e alle tante disuguaglianze”, con “il Meridione che necessita di interventi urgenti per il 56% degli edifici contro il 36% di quelli del Nord”. Questa la fotografia scattata da Legambiente e contenuta nel nuovo rapporto ‘Ecosistema scuola’, da cui emerge come siano per esempio “troppo pochi al Sud i servizi legati al servizio mensa, al trasporto scolastico e al tempo pieno, quest’ultimo attivo solo nel 16% delle scuole”.

Secondo l’indagine di Legambiente – che fa il punto sullo stato di salute di 7.037 edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia, frequentati da oltre 1,4 milioni di studenti – “in Italia la scuola continua ad andare a due velocità”. Anche se in Italia “in tempo di pandemia sono state realizzate 788 nuove aule e 411 quelle recuperate da spazi prima non utilizzati”. E’ andato meglio anche il potenziamento della rete internet per la Dad realizzata mediamente dal 61% dei Comuni nelle scuole e il completo cablaggio della rete in più della metà degli edifici.

Nel 2020 i Comuni del Centro-Nord “mediamente dichiarano di avere necessità di interventi urgenti in poco più del 36% di scuole, contro quelli del Sud e delle Isole che li richiedono per quasi il 56% degli edifici, che per di più sono in area sismica 1 e 2 nel 74% dei casi”, il 30% sopra la media nazionale (44%). A preoccupare è anche “il divario sul fronte dei principali servizi, predominanti al Centro-Nord rispetto al Sud-Isole: classi a tempo pieno, 43% nelle scuole del Centro-Nord contro il 16% del Sud-Isole; servizio mensa, 65,5% contro 47,9%; servizio scuolabus, nel 29% degli istituti rispetto al 13,6%”. Sono “ancora troppo basse le pratiche che consentono i percorsi casa-scuola in autonomia e sicurezza”. Il patrimonio edilizio scolastico del Paese risulta “vetusto e poco sostenibile. Un edificio su due non dispone ancora del certificato di collaudo statico (46,8%), di agibilità (49,9%), prevenzione incendi (43,9%)”. Mentre sono il 41% gli edifici che necessitano di manutenzione urgente contro il 29,2% del 2019. Pochissimi i nuovi edifici costruiti con criteri di bioedilizia, sono lo 0,9%. Ma questi numeri – osserva Legambiente – “possono cambiare e migliorare; i 17 miliardi di euro del Pnrr previsti per la scuola, di cui 5 miliardi in arrivo entro novembre, rappresentano il primo step da cui partire”. La richiesta di Legambiente è “di partire con la messa in sicurezza ed efficienza energetica degli edifici scolastici, intervenendo prioritariamente al miglioramento ed adeguamento sismico di tutte le scuole ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2 e all’efficientamento energetico per raggiungere una diminuzione dei consumi”.

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