Scuola, tornano in classe 4 milioni di studenti. Bianchi: “Conto di lasciare la dad alle spalle”

Vaccini e green pass obbligatori per il personale scolastico. La scorsa notte la protesta degli studenti davanti al ministero dell'Istruzione

Torna a suonare la campanella nelle scuole italiane. Circa 4 milioni di studenti ricominciano oggi le lezioni in 9 regioni più la provincia autonoma di Trento: è il terzo anno accademico dell’era Covid, e la grande novità è l’introduzione di vaccini e green pass obbligatori per il personale scolastico e per i genitori, nel caso in cui debbano entrare negli istituti.

Le misure di prevenzione in classe restano simili a quelle dello scorso anno (con obbligo di mascherina e finestre aperte) e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenendo a SkyTg24 assicura che la scuola resterà aperta o comunque sarà l’ultima cosa a richiudere.

“Nel caso in cui ci fosse un rischio, diversamente dagli anni passati, si porrà attenzione a quella classe o a quella scuole. Non sarà più possibile mettere in dad tutta una Regione. In presenza di rischi si interviene in maniera mirata. Siamo tutti attentissimi, soprattutto agli altri, finalmente la solidarietà torna ad essere il punto fondamentale della nostra sicurezza”. Così Bianchi che ha aggiunto: “La didattica a distanza, quella dell’anno scorso che sostituiva la classe, conto di averla lasciata alle nostre spalle – conclude -, dobbiamo invece riprendere con molta serenità il discorso con i nostri studenti sul digitale. Ci sono tanti modi per utilizzare la tecnologia in modo positivo, per allargare, aprire, non per chiudere”.

Restano i dubbi legati a controlli e piattaforma ‘Verifica Green pass’, con la quale i dirigenti devono accertare la validità dei certificati anti-Covid di insegnanti e personale Ata, a cui si sommano le stesse preoccupazioni degli anni passati, sul sovraffollamento delle classi e il cattivo stato di non pochi istituti. Sul punto, è netto Attilio Fratta, presidente nazionale del sindacato DirigentiScuola: “Dal personale alla sicurezza, alle classi pollaio, i problemi sono ancora quelli vecchi e le cose da fare sono tante”. Ma riguardo ai vaccini non ha dubbi: “Abbiamo perso mesi a discuterne: la verità è che non dovrebbero essere obbligatori se vivessimo in un Paese dove la gente coscientemente si va a vaccinare – spiega -. Ma se il cittadino non capisce, allora è necessario imporlo e se non lo si può obbligare, allora si arriva al green pass in tutti gli ambienti scolastici, non solo per il personale ma anche per i genitori”.

La protesta notturna degli studenti

Nella notte tra domenica e lunedì la protesta degli studenti davanti al ministero dell’Istruzione. “Dopo i banchi a rotelle e il dibattito sì DaD – no DaD, gli studenti e le studentesse non solo hanno bisogno di tornare a scuola in presenza ma anche in sicurezza. Il ministero dell’istruzione assicura di aver investito milioni, ma i rappresentanti degli studenti conoscono bene i problemi delle scuole da anni”. Lo dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti che questa notte ha organizzato una protesta davanti alla sede del ministero dell’Istruzione a Roma in cui gli studenti hanno deposto delle macerie a simbolo della stato della scuola pubblica.

“Dall’introduzione della didattica a distanza nel marzo 2020 – ha continuato Gianmarco Silvano, responsabile dell’organizzazione dell’Uds – abbiamo assistito alla progressiva esplosione delle contraddizioni e delle problematiche strutturali che il sistema di scuola pubblica del nostro paese presenta ormai da decenni”. 

Intanto la campagna vaccinale prosegue e la politica del ‘green pass’ sembra funzionare sui giovani meglio che sugli adulti: sono quasi 2 milioni i 12-19enni già immunizzati (41%) e oltre il 60% dei giovanissimi ha iniziato il ciclo vaccinale. Mentre per quanto riguarda la fascia di età degli universitari, la percentuale dei ‘vaccinandi’ sfiora già l’80%.