Lumache killer, allarme per i cani: ecco cosa sono

Sono stati 93 i casi confermati dal 2020 di infezioni da 'Angiostrongylus cantonensis' dal 2020 in Australia. Nessuna evidenza del parassita in Italia

Cresce l’allarme in Australia, ma non solo, per un nematode parassita pericoloso per cani e umani, trasmesso dalle lumache: l’Angiostrongylus cantonensis, meglio conosciuto come ‘verme polmonare del ratto‘, che causa l’angiostrongiliasi, l’infezione più comune responsabile di meningite eosinofila soprattutto nel Sud-est asiatico e nel bacino del Pacifico. Il parassita adulto vive nelle arterie polmonari dei ratti, che sono l’ospite definitivo, mentre le lumache fungono da ospiti intermedi dove le larve si sviluppano fino a diventare infettive. E sono proprio queste lumache ‘killer’ a causare le infezioni dei cani in Australia, come ha scritto l’infettivologo Matteo Bassetti in un post su Facebook. “Il verme polmonare del ratto (Angiostrongylus cantonensis) sta mietendo vittime tra i cani in Australia: 93 casi confermati dal 2020, con decessi e paralisi. Le lumache giganti, originarie dell’Africa, sono capaci di trasmettere il parassita, pericoloso per la salute umana, in quanto colpisce le vie polmonari e può portare alla meningite grave. Le forti piogge recenti ne hanno favorito la diffusione, soprattutto tra Sydney e Brisbane”, si legge nel suo post. Ma quali pericoli può creare il parassita per animali e persone in Italia?

Lumache killer e Angiostrongylus cantonensis: quali pericoli in Italia

Il rischio di infezione da Angiostrongylus cantonensis nei paesi non asiatici o del Pacifico è generalmente basso ma in aumento, a causa di fattori come i cambiamenti climatici, l’urbanizzazione e la globalizzazione che favoriscono la diffusione del parassita e dei suoi ospiti intermedi (lumache e limacce) anche al di fuori delle tradizionali aree. “L’angiostrongiliasi è un’infezione di crescente importanza per la salute pubblica, poiché la globalizzazione contribuisce alla diffusione geografica della malattia. Occorre continuare lavorare insieme ai vari paesi del mondo per monitorare la situazione”, ha scritto Bassetti nel suo post. Un articolo scientifico nel 2023 aveva segnalato la presenza del parassita anche in Europa, in alcuni ratti a Valencia e nelle isole Baleari. Non ci sono state però evidenze dell’Angiostrongylus in Italia.

I sintomi dell’infezione umana

L’infezione umana avviene accidentalmente tramite l’ingestione di larve presenti in lumache crude o poco cotte, altri vettori o attraverso acqua e verdure contaminate. Le larve migrano dal tratto gastrointestinale al sistema nervoso centrale, causando una meningite eosinofila, una forma grave di meningite che può portare a danni neurologici permanenti o alla morte. I sintomi dell’angiostrongiliasi includono febbre, cefalea, rigidità nucale, nausea, vomito e sintomi neurologici variabili come formicolii, visione doppia, convulsioni e difficoltà nella funzione intestinale o vescicale. 

Come prevenire il contagio

In ogni caso, anche se non si registrano casi conosciuti in Italia, ci sono alcuni consigli che possono valere per prevenire il contagio, specialmente per chi dovesse andare in Australia o nel sud-est asiatico questa estate. Eccoli: 

  • Pulire e cuocere bene verdura, frutta, erbe selvatiche

  • Evitare consumo di lumache crude