Covid, gli effetti cognitivi a lungo termine: cosa rivela lo studio

Pubblicato sul New England of Journal: tra i partecipanti allo studio chi ha avuto il Covid aveva "piccoli deficit cognitivi dopo il recupero"

Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine racconta alcuni effetti, soprattutto cognitivi, del Covid. Lo studio ha coinvolto migliaia di persone: dei 141.583 partecipanti che hanno iniziato la valutazione cognitiva online, 112.964 l’hanno completata, spiegano gli studiosi. 

“I sintomi cognitivi dopo la malattia da Covid-19, la malattia causata dal coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2), sono ben noti. Non è chiaro se esistano deficit cognitivi oggettivamente misurabili e quanto a lungo persistano” si legge nell’abstract dello studio. I partecipanti guariti da Covid-19, i cui sintomi si erano risolti in meno di quattro settimane o in almeno 12 settimane, presentavano “piccoli deficit simili nella cognizione globale rispetto a quelli del gruppo no-Covid-19, che non erano stati infettati da SARS-CoV-2″ dice lo studio.

I deficit maggiori sono stati osservati nei partecipanti che hanno avuto un’infezione da Covid nella variante ‘originale’ o quando la variante B.1.1.7 era predominante rispetto a quelli infettati da varianti successive. “Nel confronto tra il gruppo con sintomi persistenti non risolti e il gruppo senza Covid-19, i compiti di memoria, ragionamento e funzione esecutiva sono stati associati ai maggiori deficit (da -0,33 a -0,20 SD); questi compiti si correlavano debolmente con i sintomi recenti, tra cui scarsa memoria e nebbia cerebrale. Non sono stati segnalati eventi avversi”, si legge ancora nell’abstract dei risultati.

La conclusione degli studiosi è che “i partecipanti con sintomi persistenti risolti dopo Covid-19 avevano funzioni cognitive oggettivamente misurate simili a quelle dei partecipanti con sintomi di breve durata”, sebbene Covid-19 di breve durata fosse ancora associato a “piccoli deficit cognitivi dopo il recupero“. La persistenza a lungo termine dei deficit cognitivi e le eventuali implicazioni cliniche rimangono incerte.