Il provvedimento interministeriale: "Non ci sono i requisiti necessari di sicurezza per l'emergenza Covid -19". Ong Mediterranea: "Si usa pandemia come pretesto per chiudere i porti"
Per "l'intero periodo di durata dell'emergenza sanitaria nazionale derivante dalla diffusione del virus Covid-19" i porti italiani "non assicurano i necessari requisiti per la classificazione e definizione di Place of Safety ('luogo sicuro'), in virtù di quanto previsto dalla Convezione di Amburgo, sulla ricerca ed il salvataggio marittimo, per i casi di soccorso effettuati da parte di unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell'area Sar italiana". Lo prevede un decreto firmato da quattro ministeri: Infrastrutture e trasporti, Esteri, Interno e Salute, che rientra nella strategia di contrasto alla diffusione del coronavirus. Il testo produce effetto "per la durata del periodo di emergenza sanitaria di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020".
In merito alla richiesta di soccorso della nave Alan Kurdi, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in una nota "conferma l’impossibilità di garantire porti sicuri in Italia a navi battenti bandiera straniera. Attualmente, a causa dell’emergenza pandemica Covid19, i porti infatti non presentano più i necessari requisiti sanitari richiesti dalla convenzione di Amburgo". È quanto stabilito, spiega una nota dell'ufficio stampa, nel decreto interministeriale firmato ieri anche dal ministro Paola De Micheli che aveva già assunto decisioni analoghe per le navi da crociera e le navi passeggeri battenti bandiera straniera. "È un decreto ispirato ai principi di tutela della salute dei passeggeri e di eguaglianza di trattamento dei cittadini italiani ai quali le attuali ordinanze hanno impedito anche lo spostamento da un comune all’altro e dettato norme stringenti per il rientro dai paesi esteri – viene spiegato – Al governo tedesco, in qualità di stato di bandiera, è stato chiesto di assumere la responsabilità di ogni attività in mare, compreso il porto di sbarco, della Alan Kurdi che in questo momento, oltretutto, non è ancora entrata in acque territoriali italiane. Nella certezza che la Germania manterrà gli impegni assunti, l’esecutivo italiano è pronto a collaborare e il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero della Salute, ad intervenire se necessario anche con l’utilizzo di mezzi propri, secondo i principi di solidarietà e fraternità con cui da sempre il Paese ha affrontato queste emergenze".
Dura la reazione delle Ong "Si utilizza la pandemia come pretesto per riproporre il terribile messaggio che se muoiono affogati donne uomini e bambini in mezzo al nostro mare è infine 'un male minore e necessario'", scrive su Twitter la Ong Mediterranea Saving Humans.