Conferenza stampa del Premier: "Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive"
"Il numero dei morti è una ferita aperta. Non siamo nella condizione di poter allenatare le misure restrittive, di poter alleviare i disagi e risparmiare i sacrifici a cui abbiamo sottoposto gli italiani". Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Per questo ho firmato il Dpcm che proroga il regime di misure restrittive fino al 13 aprile, come anticipato dal ministro Speranza", ha spiegato il premier che ha poi aggiunto: "Ci rendiamo conto che vi chiediamo un ulteriore sforzo, ma se noi smettessimo ora, se iniziassimo ad allentare queste misure, tutti gli sforzi sarebbero vani, saremmo costretti a ripartire di nuovo, non ce lo possiamo permettere".
Il presidente del Consiglio ha sottolineato che "questo ulteriore sforzo ci consentirà di valutare una nuova prospettiva. Nel momento in cui d'accordo con il comitato tecnico scientifico avremo delle indicazioni potremo valutare l'allentamento". Sul Fondo Salva Stati, o Mes Conte ha ribadito di essere "stato molto chiaro con gli omologhi europei": "visto che il dibattito si concentrava sul Mes, io ho detto che lo considero uno strumento assolutamente inadeguato, nato in un altro contesto, per accompagnare i singoli Stati per uscire da shock asimmetrici, ma noi stiamo attraversando shock simmetrico, uno tsunami".
"Credo che una decisione politica debba avere una base di evidenza scientifica, ma i decisori politici devono assumersi le loro responsabilità. Non ho mai detto che seguiamo alla lettera le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, ma che alla base delle nostre decisioni mettiamo i suggerimenti degli esperti. Stiamo affrontando un nemico invisibile, con cui non ci siamo mai confrontati, così come non si sono mai confrontati gli stessi scienziati", ha spiegato ancora il presidente del Consiglio ribadendo che "il decisore politico quando assume una decisione lo deve fare in scienza e coscienza, mettendo in conto tutti gli interessi in gioco". "Il criterio che deve guidarci sono i valori costituzionali, tra questi i diritti fondamentali dei cittadini, quindi il decisore deve cercare di leggere e interpretare, sulla base dei dati scientifici, i bisogni della propria comunità", ha aggiunto Conte ricordando che "la priorità è la tutela della salute, e contemporaneamente cerchiamo di ottemperare le necessità dell'economia".
L’unica novità che è stata introdotta nel dpcm che ripropone il medesimo regime di disciplina attualmente vigente fino al 13 aprile, "riguarda le sedute di allenamento degli atleti: le sospendiamo onde evitare che le società sportive possano pretendere prestazioni sportive anche sotto forma di allenamento". "Questo non significa che gli atleti non si dovranno più allenare: lo faranno in forma individuale", ha aggiunto Conte.