La posizione del Ministro dell'Interno
Coronavirus: quando riaprire? "Penso che la data del 3 aprile sia troppo ravvicinata per dire che verrà riaperto tutto". Così il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, a 'L'intervista' di Maria Latella su SkyTg24. "Le decisioni verrano prese man mano", aggiunge. Riaprire l'Italia al momento non è in discussione. Aumentano anche le posizioni degli scienziati contrari alla proposta del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, di riaprire fabbriche e scuole, in una intervista ad Avvenire.
"Bisogna urgentemente mettere in piedi un gruppo di lavoro che elabori una strategia e dica a tutti noi quando e in che modo potremo riprendere le nostre attività". Lo scrive su Facebook l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco in merito alla proposta formulata da Renzi. Secondo lo scienziato il problema posto dal leader di Italia Viva è "serio". "La chiusura delle attività non può essere infinita sia perché i cittadini in casa non possono stare per mesi senza impazzire o ammalarsi, sia perché le attività produttive devono in qualche maniera ripartire altrimenti c'è chi si ammalerà di povertà. Ma per fare questo serve una strategia. Questa strategia è urgente", spiega.
"Dobbiamo cominciare a pensaaare a una ripresa delle nostre vite: non possiamo pensare di stare in casa al fine di rimanere in casa per sempre. Però in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve". Lo scrive su Twitter il virologo Roberto Burioni in merito alla proposta di Matteo Renzi.
Le proposte di Renzi
"Questo virus ci farà ancora male. Non per settimane, per mesi e mesi. Il vaccino non c’è e se andrà bene torneremo ad abbracciarci tra un anno, se andrà male tra due…". Così il leader di Italia viva nell'intervista ad Avvenire. Renzi aggiunge: "Riapriamo. Perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere due anni con il virus". Per l’ex premier "bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora. Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare. I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione e si accende la rivolta sociale. I balconi presto si trasformeranno in forconi; i canti di speranza, in proteste disperate". Il leader di Italia viva insiste: "Serve un piano per la riapertura e serve ora. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le chiese. Serve attenzione, serve gradualità. Ma bisogna riaprire". Anche le scuole? "Bisogna garantire gli esami: il sei politico fa male. I ragazzi hanno il diritto di essere valutati e il governo ha il dovere di permetterlo. E allora faccio una proposta concreta: si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700mila studenti delle 'medie' e i due milioni settecentomila delle 'superiori'. Tutti di nuovo in classe dopo aver fatto un esame sierologico: una puntura sul dito e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus".
Chigi: "Governo in totale sintonia su dossier europei"
"Il Presidente del Consiglio con il Ministro Gualtieri e l’intera compagine di governo sono in totale sintonia sui dossier europei e sulla linea adottata dal governo italiano nell’ultimo Consiglio europeo". E' quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi. "L’Ue ha davanti a sé una sfida epocale, e di conseguenza – è la posizione unitaria del governo – bisogna porre in essere uno sforzo straordinario, sia in campo economico sia in campo sanitario, per affrontare e superare al più presto questa fase emergenziale". Pertanto, precisano le stesse fonti, "le ricostruzioni apparse su alcuni quotidiani che riferiscono di attriti e divergenze nella maggioranza sono completamente prive di ogni fondamento".