La ministra dell'Istruzione: "Se la didattica a distanza funziona nessun motivo di andare a scuola in estate"
Il ritorno tra i banchi ben oltre la data del 3 aprile è ormai scontato, ma sulla durata dello stop non ci sono ancora indicazioni. Se non una: in ogni caso, a luglio le scuole saranno chiuse, come da calendario. "", allungando l'anno scolastico, è il ragionamento della ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina. E per chi sarebbe stato rimandato a fine anno, con una o più insufficienze, si troveranno soluzioni diverse.
Insomma, la soluzione 'tampone' delle lezioni via pc e smartphone, dalla chiusura delle aule del 4 marzo (ma in alcune Regioni già da fine febbraio) sta sostituendo e sostituirà ancora per un po' l'interazione dal vivo, sia pur con le difficoltà del caso. E dovrà bastare per forza, perché l'estate a scuola è un'ipotesi scartata subito, anche se non si dovessero raggiungere i fatidici 200 giorni di lezione, normalmente necessari a ritenere valido l'anno. L'obiettivo, spiega la ministra, "è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando sarà stra-certo e stra-sicuro che possono tornare: la salute è prioritaria". I tempi sono dettati dai numeri dell'epidemia. Quel che si sa, per ora, è che "ci sarà una proroga, si andrà oltre la data del 3 aprile". Poi "stiamo vagliando sulla base di quando e se si ritornerà a scuola".
Uno dei punti da chiarire è cosa succederà agli studenti che, se l'anno scolastico si fosse svolto in condizioni normali, sarebbero stati rimandati. A loro, spiega Azzolina, "si permetterà di recuperare apprendimenti laddove fosse necessario: sono decisioni che stiamo vagliando sulla base di quando e se si tornerà a scuola. Esiste l'autonomia scolastica, i docenti conoscono molto i loro studenti". Anche per questo per gli esami di Stato le commissioni saranno composte da membri interni con il solo presidente esterno a fare da garante: nei prossimi giorni arriveranno tutte le informazioni.