Le misure fin qui emanate con i vari Dpcm, vengono riorganizzate in un unico testo che prevede la possibilità di 'modulare' le restrizioni

Non vengono cancellate le misure fin qui emanate con i vari Dpcm, ma riorganizzate in un unico testo che prevede la possibilità di 'modulare' le restrizioni attualmente in vigore in base all'andamento dell'epidemia sia su singoli territori che su tutto il Paese. Il termine fissato è quello del 31 luglio, ma questo non significa che la 'stretta' durerà fino ad allora: è la data in cui scadono i sei mesi dello stato di emergenza sanitaria proclamato dal governo lo scorso 31 gennaio. "Siamo pronti in qualsiasi momento ad allentare la morsa, superare quelle misure,e fiduciosi che ben prima di quella scadenza si possa tornare a un migliore stile di vita", ha spiegato Conte. Ecco i principali punti del testo.

RESTRIZIONI MODULABILI. Vengono riconfermate tutte le prescrizioni adottate finora, dal divieto di spostamenti tranne che per lavoro, salute o necessità alla chiusura di parchi, aree verdi, negozi, ristoranti in un elenco che può dunque essere adottato in parte o tutto, con possibilità di modifica in base all'andamento dei contagi. Ovvero, quando le cose dovessero migliorare, è verosimile pensare che si andrebbero a togliere restrizioni, e viceversa. Per le 'modifiche' andranno emanati nuovi Dpcm per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020.

MULTE SALATE. Il mancato rispetto delle misure di contenimento viene punito con una sanzione amministrativa, e non più penale, ma più salata: si parte da 400 e si arriva fino a 4mila euro. Se il mancato rispetto consegue all’utilizzo di un veicolo, le sanzioni sono aumentate fino a un terzo. Dunque, come chiarisce anche il capo del governo, non è previsto il fermo amministrativo del mezzo. Per gli esercizi commerciali è prevista la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell'esercizio o dell'attività da 5 a 30 giorni. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima.

PROPOSTE DALLE REGIONI. Le nuove misure saranno adottate con uno o più decreti del presidente del Consiglio, su proposta del ministro della Salute, sentiti i titolari di Difesa, Economia e ministeri competenti, oltre che i governatori delle Regioni interessate o il presidente della Conferenza delle Regioni per misure che riguardano l'intero territorio nazionale. I Dpcm potranno essere adottati anche su proposta dei presidenti delle Regioni interessate o del Presidente della Conferenza delle Regioni. Per i profili tecnico-scientifici e le valutazioni di adeguatezza e proporzionalità, le misure sono adottate sentito il Comitato tecnico scientifico. Nei casi di estrema necessità e urgenza per situazioni sopravvenute, le misure possono essere adottate con Ordinanza del ministero della Salute e restano efficaci per non oltre sette giorni.

ORDINANZE REGIONI VALIDE 7 GIORNI. Le regioni, in relazione a specifiche situazioni di aggravamento ovvero di attenuazione del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, possono introdurre o sospendere l'applicazione di una o più delle misure adottate ma se le nuove misure riguardano tutta la Regione o una o più province, restano valide per 7 giorni ed entro 24 ore dall'adozione va formulata proposta al presidente del Consiglio dei ministri, per la conferma con il decreto previsto.

CONTE ALLE CAMERE OGNI 15 GIORNI. Il presidente del Consiglio, o un ministro da lui delegato, riferisce ogni 15 giorni alle Camere – dove vengono indirizzati i provvedimenti, alle commissioni competenti – sulle misure adottate per il contenimento del Coronavirus.

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