Pancetta postnatalizia? “Non puniamoci, ma stiamo attenti tutto l’anno”

Intervista al prof Lorenzo Donini, medico nutrizionista dell'Università di Roma. "Evitiamo i sensi di colpa. Se siamo sovrappeso dipende di più dai comportamenti sbagliati di sempre che da un cenone". Mangiamo troppo e ci muoviamo poco

Dopo le grandi scorpacciate di panettone, pandoro, torroni e pietanze di ogni tipo arriva il 7 gennaio la prova della bilancia e, subito dopo, i sensi di colpa per i chili di troppo accumulati durante le feste. "Ogni anno la stessa storia", dice Lorenzo Donini, direttore della Scuola di Specializzazione in Scienze Alimentari de La Sapienza, e il primo consiglio che dà in risposta ai 'sensi di colpa' da pancetta natalizia è "evitare qualsiasi azione punitiva".

"Si può recuperare iniziando ad avere comportamenti alimentari e stili di vita corretti, cercando di incrementare l'attività fisica – spiega intervistato da LaPresse -. Questo non vuol dire ammazzarsi di lavoro in palestra ma, banalmente, camminare, almeno cinque, diecimila passi al giorno". "Bisogna sempre ricordare che i problemi non sorgono tra Natale e Capodanno ma tra Capodanno e Natale – aggiunge -. La prevalenza dell'obesità in Italia non può certo essere attribuita ai festeggiamenti natalizi. Le patologie derivano, al contrario, da cattivi comportamenti che si adottano durante tutto l'anno".

Non si può negare che durante le feste ci sia "un peggioramento significativo dei comportamenti alimentari – prosegue il dietologo -. A me è capitato di andare a fare la spesa prima di Natale: a giudicare dall'accanimento con cui vedevo riempire i carrelli sembrava si fosse appena usciti da una carestia. Inoltre, l'abitudine di consumare in eccesso cibi e dolci parte molto prima del 25 dicembre, con una 'maleducazione' alimentare che, nei mesi di dicembre e gennaio, raggiunge l'apice".

I danni derivanti da stili di vita troppo sedentari sono ancora più evidenti sui bambini che "trent'anni fa arrivavano al Natale correndo, correvano e giocavano durante le feste e continuavano a farlo al rientro a scuola, mentre oggi passano la vita seduti da qualche parte". Allora se siamo spaventati dalla prova della bilancia, "si approfitti anche di un po' di paura per fare buoni propositi – conclude Donini – purché durino nel tempo e non per il solo mese di gennaio".