Vaccini, Iss alla ministra Grillo: “Obbligo flessibile? Difficile da mettere in pratica”

Rezza (direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto) in audizione alla Camera: "No-vax minoranze ma molto rumorose"

Con l'inizio della scuola si torna a parlare dei vaccini, in particolare di quell''obbligo flessibile' coniato dalla ministra della Salute, Giulia Grillo, che tanto ha fatto discutere. Ad esprimere dei dubbi proprio su questo tema è Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, in un'audizione alla Camera davanti alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio sul dl Milleproroghe. "L'obbligo flessibile è un ossimoro. Ho riflettuto sul termine e non saprei come definirlo", forse si intende un sistema che "possa cambiare molto facilmente nel tempo e nello spazio". Io vedo un po' difficile affrontare la variabilità regionale", sostiene Rezza. 

"Il business che c'è sui vaccini rispetto a quello che c'è sui farmaci per le malattie croniche è poco. I vaccini fanno risparmiare", spiega ancora il direttore, che dice la sua anche sui no-vax. "I gruppi no-vax sono delle estreme minoranze, rappresentano meno dell'1% della popolazione, ma sono molto rumorose. Da un'indagine che noi abbiamo fatto rappresentano lo 0,7% della popolazione".