A Milano e a Torino si invecchia prima che a Roma

Vivere in città inquinate velocizza l'usura di cuore e cervello

Vivere nelle città della pianura padana velocizza fino a quattro volte l'usura di cuore e cervello a causa dei danni che l'inquinamento produce sul colesterolo. Insomma, chi vive a Milano o a Torino potrebbe invecchiare prima rispetto a chi, invece, vive a Roma. A lanciare l'allarme è la Sisa, la Società italiana per lo studio dell'arteriosclerosi che dal 19 al 23 settembre promuove la la terza settimana nazionale dell'ipercolesterolemia familiare.

L'inquinamento in città è la causa di nuovi e gravi danni alla salute: le polveri sottili provocano ed accelerano i processi aterosclerotici ed arteriosclerotici. Ne risentono il cuore, che è più a rischio, ed il cervello, che invecchia più velocemente. Il meccanismo è semplice e diretto, quindi molto dannoso: l'inalazione del particolato fine (si tratta dei noti PM2.5) provoca un processo di infiammazione nei polmoni e nel sangue, che si ripercuote nell'arteria principale, la carotide, provocando ed accelerando queste malattie, specie nei soggetti con livelli di colesterolo troppo elevati.

Grazie all'elaborazione statistica dei dati emersi da questi lavori scientifici e sulla base di quelli sulle polveri sottili in città forniti da Ispra Ambiente è stato possibile stimare la differenza sullo stato di salute di cuore e cervello delle persone che vivono a Milano e Torino rispetto a quelle che risiedono a Roma, che ha notoriamente un relativo minor tasso di inquinamento medio. "L'invecchiamento dei nostri due organi principali, cuore e cervello – spiega la Sisa – nel capoluogo meneghino ed in quello piemontese avviene fino a quattro volte più in fretta rispetto a quanto si verifica nella Capitale, proprio a causa della combinazione inquinamento e colesterolo. Almeno a giudicare dai dati ricavati da studi svolti sulla presenza di danno vascolare a livello carotideo".

"Numerosi studi scientifici recenti hanno, infatti, dimostrato – spiega Alberico Catapano, presidente della Società Europea per lo Studio dell'Aterosclerosi e ordinario di Farmacologia all'Università di Milano – che l'esposizione alle polveri sottili in città provoca un ispessimento della carotide, quindi l'arteriosclerosi, ma anche la formazione di placche aterosclerotiche. Si è registrata, inoltre, una modifica qualitativa del 'colesterolo buono', l'HDL, che risulta con ridotta capacità antinfiammatoria". "Con la riduzione della concentrazione di polveri sottili nelle nostre città anche solo di pochi punti – dice Luigi Gentile, presidente Sisa Piemonte e Valle d'Aosta – è possibile ridurre già nel breve periodo il rischio di ispessimento rapido della carotide, quindi di invecchiamento precoce di cuore e cervello, a causa degli effetti dannosi dell'inquinamento anche sull'arteriosclerosi".

L'occlusione più rapida della carotide a causa della combinazione polveri sottili e colesterolo elevato, aumenta in rischio di eventi cardiovascolari. A partire dall'infarto. Ma il sangue che coagula più rapidamente favorisce anche le trombosi. Quando gli accumuli di colesterolo si raccolgono sulle pareti delle arterie che raggiungono o attraversano il cervello sopravvengono alcuni disturbi: difficoltà di concentrazione, appannamento della memoria, ideazione rallentata. Il danno al flusso arterioso è quasi sempre generalizzato, ma si ripercuote soprattutto a carico degli organi pili nobili a partire dal il cervello, rendendo meno brillanti la memoria e la capacità di concentrazione.