Il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA), dopo l'allarme nei mesi scorsi sulla carne rossa e i suoi derivati lavorati lanciato dall'Organizzazione mondiale della Sanità, ha espresso il proprio parere sulla questione 'assolvendo', in parte, questo alimento. Il Comitato, nel giudizio scientifico richiesto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha ricordato che "l'insorgenza dei tumori è un evento derivante da più fattori di natura individuale, comportamentale e ambientale, tra i quali vanno considerate anche le abitudini alimentari e che l'effetto cancerogeno delle carni è condizionato da abitudini di cottura e trasformazione e che, d'altro canto, la carne costituisce una importante fonte di proteine ad alto valore biologico e di altri nutrienti essenziali per la vita, soprattutto in alcune fasce d'età e condizioni di salute".
Lorenzin ha chiesto un parere alla sezione competente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare immediatamente dopo la pubblicazione da parte della rivista 'The Lancet – Onclogy' dell'abstract di una Monografia Iarc che mette in relazione il consumo di carni rosse trasformate e fresche con un aumentato rischio di insorgenza di tumori del colon retto. "Il parere del Cnsa – si legge nella nota del ministero – è stato reso al termine di una approfondita istruttoria svoltasi negli ultimi tre mesi". La sezione del Cnsa ha inoltre osservato preliminarmente che "una completa conoscenza del contesto e delle variabili alle quali si riferisce Iarc, come pure dei dati a supporto del lavoro pubblicato, sarà possibile solo quando, nel secondo semestre di quest'anno, sarà resa disponibile la versione finale e completa della monografia".
Il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, inoltre, raccomanda di seguire costantemente un regime alimentare vario, ispirato al modello mediterraneo. In particolare si raccomanda una riduzione di grassi e proteine animali e una assunzione costante di cibi ricchi di vitamine e fibre.