Con le feste in arrivo, all’orizzonte si vedono già gli aperitivi con gli amici per scambiarsi doni e auguri, i brindisi con i parenti, cene e pranzi luculliani in famiglia. Ma, dietro a questi classici appuntamenti del periodo, ci sono delle piccole ‘insidie’ nascoste a cui prestare un po' di attenzione. Molti alimenti che consumiamo in abbondanza soprattutto in questo periodo, infatti, potrebbero provocare delle reazioni allergiche, come è stato evidenziato nel congresso annuale Highlights di Genova, dove cinquecento specialisti hanno confrontato le loro esperienze e le loro ricerche su questo tema.
Partendo dalla considerazione che tutti gli alimenti e le bevande possono essere potenzialmente allergizzanti, dal convegno è emerso che il vino è tra quelli che meno frequentemente dà manifestazioni allergiche. Questa potrebbe essere una buona notizia, ma non per gli amanti del vino novello, che può contenere una proteina molto allergizzante, la LTP, contenuta nella buccia dell'uva. Questa è una sensibilizzazione molto frequente: la LTP si trova anche nella buccia della frutta della categoria 'rosacee', ovvero mele, pere, ciliegie, pesche, susine, mandorle e albicocche; e in diverse verdure e cereali come grano, orzo, riso e mais.
L’allergia alla frutta secca è la più frequente e costituisce il 50-60% delle allergie alimentari in età adulta, ovvero riguarda lo 0,5% della popolazione generale. "Gli alimenti più insidiosi sono quelli che rientrano nel gruppo della frutta secca, come arachidi, nocciole, noci pecan e la noce brasiliana, che viene consumata raramente ed esclusivamente durante le festività – ha spiegato la professoressa Eleonora Savi, Direttore dell’Unità Operativa di Allergologia di Piacenza – questo è un allergene nuovo nel nostro paese e, in quanto tale, sottovalutato e pericoloso. Il problema principale sono però le arachidi, che non danno solo allergie da ingestione, ma anche da inalazione: nel momento in cui si aprono si diffonde l'allergene nell'aria, anche senza contatto diretto”. Ma la frutta secca, in particolare le nocciole e le mandorle “si trovano anche nel torrone e nel croccante – avverte Savi – confermandosi come la vera minaccia dei pasti natalizi. Un'allergia che colpisce circa la metà di quell’1% della popolazione adulta che ha un'allergia alimentare”.
Dal meeting di Genova è emerso che sono insidiosi anche piatti che contengono carne di maiale e insaccati, stracotti e stufati: la minaccia di questo tipo di carne è nuova ed è rappresentata dall'Alpha Gal, un nuovo tipo di allergene la cui sensibilizzazione avviene tramite la puntura di una zecca. E' un tipo di allergia più ‘ritardata’ e si manifesta di solito nell'arco di 3-4 ore dall'ingestione. Quindi, nessun divieto ferreo per aperitivi, pranzi e cenoni delle feste, ma sempre con un occhio aperto su cosa state mangiando e all'effetto che vi fa: se 'avvertite' qualcosa di strano, consultate subito un medico.