Gaza, M5S ‘indossa’ colori Palestina in Aula alla Camera

Gaza, M5S ‘indossa’ colori Palestina in Aula alla Camera

Conte: “L’Italia stia dalla parte giusta”

Per richiamare l’attenzione sulla drammatica situazione a Gaza, durante il Question time alla Camera il M5S ha interrogato il Governo sul mancato riconoscimento dello Stato della Palestina. I deputati del Movimento hanno deciso di indossare giacche e magliette di colore verde, bianco, rosso e nero con le quali hanno raffigurato la bandiera della Palestina nei banchi a loro riservati. “Questa bandiera non la esponiamo perché ce la strappereste. La indossiamo sulla nostra pelle, perché questa oggi è la bandiera della libertà. Voi siete colpevoli di aver stretto la mano sporca di sangue di Netanyahu, di aver sostenuto Istraele, di non essere stati umani”, ha detto intervenendo in Aula il capogruppo pentastellato Riccardo Ricciardi.

Conte: “M5S per Palestina contro genocidio, Italia stia dalla parte giusta”

“L’Italia deve stare dalla parte giusta. I nostri governanti dicono che non bisogna riconoscere lo Stato di Palestina, che non si deve sanzionare Israele, che non si devono stracciare le intese militari con un governo criminale. Noi continueremo a dire che bisogna schierarsi di fronte a un genocidio, a 60mila morti – di cui 18mila bambini – alla volontà di affamare e cancellare un popolo. Oggi in Parlamento il Movimento 5 stelle ha voluto rivendicare il diritto di esistere di un popolo, della Palestina: la bandiera ce l’avrebbero tolta, l’abbiamo indossata”. Così il presidente M5S Giuseppe Conte sui social a commento di una fotografia dei deputati M5S vestiti in aula con i colori della bandiera palestinese.

Avs denuncia Governo a Cpi: “Complice crimini Israele e genocidio a Gaza”

Avs intanto presenta una denuncia alla Corte Penale Internazionale (Cpi) nei confronti di membri del Governo italiano per complicità in crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio a Gaza. “Stiamo vedendo l’impunità con cui il criminale Netanyahu sta utilizzando le sue potenti armi per radere al suolo Gaza. Noi non vogliamo che il nostro Paese sia complice e che gli italiani possano alienarsi alla morte, vorremmo che il nostro Governo costruisse il dialogo. Abbiamo chiesto di revocare l’accordo Ue-Israele, hanno detto di no. La presidente Meloni non ha nemmeno il coraggio di dire sì alle sanzioni. Ma l’Italia ha aderito alla Cpi e lo Statuto prevede che quando ci sono complicità queste vanno indagate e noi abbiamo deciso di segnalare il Governo italiano per vedere se ci sono delle responsabilità – ha spiegato Angelo Bonelli – L’accordo di cooperazione militare con l’Italia rende il Governo di Netanyahu più efficiente contro Gaza. Vi sono operazioni di affari, sia in import ed export, che rafforzano e danno assistenza all’industria bellica israeliana. Ci sono materiali che hanno un dual use, c’è un elenco. Vogliamo portare il Governo di fronte alle sue responsabilità”.

“Vogliamo rimettere al centro il diritto internazionale. Quello che sta accadendo è un genocidio indiretta TV, in diretta social. Un buco nero senza fine dell’umanità che rappresenta la più sistematica e continuativa violazione del diritto internazionale, la sua messa in mora in diretta, sotto gli occhi del mondo – ha aggiunto Nicola Fratoianni – Senza che nessuno eserciti il proprio potere per impedire che questo avvenga. Così salta tutto. Se uno dei nostri vicepremier, Salvini, dice di far venire Netanyahu in Italia, se Orban lo accoglie nel suo Paese infischiandosene del mandato Cpi e del diritto internazionale resta solo il diritto del più forte. E a pagarne le conseguenze saranno sempre i più deboli. Poi saranno i giudici ad accertare le singole responsabilità, noi dobbiamo batterci perché chi fa quel mestiere possa farlo senza una delegittimazione sistematica”, ha concluso. Nei prossimi giorni i leader di Avs, insieme ad un team di legali, valuteranno in che forme e nei confronti di quali esponenti del Governo sporgere denuncia, ha spiegato Bonelli. “Vogliamo uscire dalla semplice denuncia verbale e assumere un’iniziativa che possa mettere il Governo di fronte alle proprie responsabilità”. 

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