Sul caso Almasri la premier “Meloni sostiene che è assurda la sua archiviazione mentre per gli altri venga richiesto il processo? Prendo atto di queste dichiarazioni, sicuramente dal punto di vista dell’onestà intellettuale apprezzabili, ma dico che la responsabilità politica e quella giuridica, penale, alle volte possono coincidere ma non necessariamente coincidono. Questo è il punto. Sbaglia chi ritiene che se c’è una, c’è anche l’altra, se non c’è una, non c’è l’altra. I meccanismi che individuano la responsabilità penale non sono gli stessi della responsabilità politica”. Così il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, a ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio1.
“Io quindi credo che Meloni intendesse dire che lei si assume la responsabilità politica, come è normale che sia essendo il capo del governo, fermo restando che per la responsabilità penale andrà valutata. Sono due cose diverse”, conclude.
Caso Almasri, Anm: “Evidentemente valutazione Lo Voi non era infondata”
“Questa vicenda” legata alla premier Giorgia Meloni, ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano per il caso Almasri “non è iniziata per iniziativa della magistratura ordinaria. Un privato cittadino, un avvocato”, Luigi Li Gotti, “ha presentato una denuncia alla Procura di Roma e a quel punto il procuratore della Repubblica di Roma ha dovuto fare una valutazione. Parto da questo perché è molto importante perché molti hanno detto che questa denuncia era molto sintetica, anche se conteneva delle specifiche ipotesi di reato, e quindi si poteva potuto decidere se mandarla avanti oppure iscriverla sul registro dei fatti non costituenti reati”. Così il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, a ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio1.
“Molti – aggiunge – hanno criticato il procuratore perché non ha fatto questa scelta. Io dico solo questo a posteriori, siccome poi il Tribunale dei ministri ha fatto una lunga istruttoria ed è arrivato a delle conclusioni, che conosciamo in realtà solo in parte perché abbiamo soltanto un’ipotesi che ci consente logicamente di ritenere che siccome è stata chiesta l’archiviazione solo per Meloni, per gli altri non sarà richiesta. Allora io dico che evidentemente il procuratore di Roma Lo Voi ha fatto una valutazione che non era così infondata perché il Tribunale dei ministri è arrivato a una conclusione, che non è definitiva, ma una ipotesi che andrà poi verificata“.
“In sede di autorizzazione a procedere – spiega Parodi – il Parlamento può applicare una scriminante, ovvero è una situazione a fronte della quale se c’è stato un reato si dice che il soggetto che l’ha commesso non è punibile. Il Parlamento può dire che chi ha commesso questo reato non è punibile perché l’ha fatto per motivi politici”, continua Parodi. “Dopodiché, se anche si autorizza a procedere, non è che la vicenda è finita. Ci sarà poi un processo dove gli eventuali imputati potranno difendersi. Se invece il Parlamento non dà l’autorizzazione la vicenda evidentemente finisce lì perché ci sarà una motivazione politica prevalente”, conclude.
Nordio: “Inaccettabile invasione Anm su mia capo gabinetto”
A stretto giro è arrivata una nota del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Sono sconcertato dalle parole di un presidente Anm considerato, sino ad ora, equilibrato. Non so come si permetta di citare la mia capo di gabinetto, il cui nome per quanto almeno mi risulta, non è citato negli atti”, ha detto il titolare della Giustizia che ha poi aggiunto: “In caso contrario dovrei desumere che Parodi è a conoscenza di notizie riservate. Quanto all’aspetto politico, considero queste affermazioni, fatte da un autorevole rappresentante Anm, una impropria ed inaccettabile invasione di prerogative istituzionali”.
Il riferimento del Guardasigilli è alle dichiarazioni rilasciata questa mattina dal presidente dell’Anm, secondo il quale un processo legato al caso Almasri alla capo di gabinetto del ministro, Giusi Bartolozzi, che non è una parlamentare, avrebbe “evidentemente una ricaduta politica neanche tanto indiretta sulle persone coinvolte”.