La maggioranza accelera anche in Senato. Anche gli avvocati bocciano il provvedimento

Via libera alla Camera tra le proteste con la maggioranza al rush finale, già fissato in Senato per il 3 giugno: il dl Sicurezza passa a Montecitorio con 163 sì e sfreccia verso l’approvazione finale, mentre le opposizioni attaccano in aula e si prepara per sabato una nuova manifestazione di piazza, a Roma.

“Avete compiuto una forzatura inaccettabile nel metodo e nel merito”, attacca in aula la segretaria del Pd Elly Schlein, che aggiunge: “Governate ‘con’ la paura, la alimentate per avere consenso facile come un’arma di distrazione di massa, che si traduce in un bieco populismo penale”.

Bagarre in aula dopo il voto 

Al momento del voto, in aula scoppia la bagarre e i deputati di Pd, M5S e Avs espongono cartelli con su scritto “Né liberi né sicuri” e “Decreto paura”.

Per Avs interviene Nicola Fratoianni: “Create 14 nuovi reati per un decreto ‘della stupidità’ e ‘dell’ipocrisia’ che serve a rassicurare solo voi, le vostre coscienze, il malgoverno e nessuna delle esigenze di Sicurezza di cui ha bisogno questo paese, sul fronte lavoro, casa, povertà”. Da Iv incalza Maria Elena Boschi: “L’unica vera emergenza è l’incapacità del governo Meloni di garantire protezione ai cittadini, mentre umilia il Parlamento”, e il segretario di +Europa Riccardo Magi evidenzia: “Nessun cittadino con questo decreto potrà sentirsi, né essere più sicuro”.

“Giorgia Meloni pensa di blindare il governo cercando di reprimere il dissenso per decreto – afferma il presidente M5S Giuseppe Conte a margine della visita a Nuoro – mentre non fa nulla per il carovita, il carobollette e contro tutti i tagli che si stanno battendo sulla sanità”.

Critiche anche le Camere Penali 

Alle critiche dell’opposizione si uniscono le preoccupazioni dell’Unione delle Camere penali, con il presidente Francesco Petrelli che parla senza mezzi termini di un provvedimento “che interpreta la più inutile e dannosa cultura populista securitaria e carcerocentrica”.

Dal canto suo la maggioranza tira dritto e martedì prossimo è già fissato l’esame del testo in Senato, per l’approvazione finale. Il provvedimento sarà incardinato nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia di Palazzo Madama alle 13.30 del 3 giugno. Alle 16 è prevista la conclusione dell’esame del testo che arriverà in Aula alle 17, presumibilmente senza mandato al relatore, per avere l’ok definitivo tra martedì e mercoledì.

Soddisfatto il vicepremier Matteo Salvini che replica alle polemiche: “Se l’opposizione preferisce che al posto di un pensionato o di una madre di famiglia ci siamo degli occupanti abusivi in casa e su questo fa ostruzionismo, mi spiace per loro perché fanno un danno a loro”. Il decreto Sicurezza “non impedisce di manifestare”, aggiunge, “impedisce di rompere le scatole a chi va a lavorare. Perché se blocchi il Grande raccordo anulare o la tangenziale a Milano non fai una manifestazione, commetti un reato, perché danneggi il lavoro e la vita di migliaia di persone”.

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