La premier: "Nulla si costruisce sull'odio". Il presidente del Senato: "Evento raccapricciante, non torni clima di allora"

Il Rogo di Primavalle è stato ricordato oggi da Giorgia Meloni e Ignazio La Russa: il 16 aprile 1973 persero la vita i fratelli Mattei. Questa mattina il presidente del Senato La Russa ha partecipato alla cerimonia di commemorazione nel 52º anniversario della strage. Quel giorno alcuni estremisti di Potere Operaio diedero fuoco all’abitazione di Mario Mattei, ex segretario della sezione Msi di Primavalle: nel rogo morirono i figli Stefano e Virgilio Mattei.

La premier ha ricordato la strage di Primavalle, su X: “Stefano e Virgilio Mattei furono bruciati vivi nella loro casa. Due ragazzi innocenti, uccisi dalla furia ideologica e dall’odio politico. Ricordarli oggi non è solo un dovere morale: è un atto di giustizia verso la verità e verso la storia. Perché nulla si costruisce sull’odio. E perché certi orrori non devono accadere mai più. Non dimentichiamo”.   

La Russa: “Celebrazione commovente”

La celebrazione dell’anniversario questa mattina “è stata commovente, mi sono commosso”, ha detto La Russa ricordando: “Ho conosciuto Mario (Mattei, ndr) e Anna, che era la mamma dei due ragazzi morti bruciati vivi, a casa loro, in un attentato che è raccapricciante anche solo a pensarci. Mi sono inginocchiato davanti alla memoria e all’immagine dipinta sul muro di questi due ragazzi che hanno perso la vita senza, in nessun modo, aver fatto nulla non dico per meritarlo ma neanche per causarlo. Pensando a loro ho pensato ai tanti ragazzi, di ogni colore politico, che in quegli anni drammatici hanno perso la vita”.

Anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ricordato l’avvenimento: “Il ricordo del rogo di Primavalle porta alla memoria la disumanità di una violenza che colpì una famiglia inerme, nel nome di un’ideologia cieca. La memoria dei fratelli Mattei ci richiama al dovere di rigettare ogni forma di odio che trasforma il dissenso in annientamento. Mai smarrire il rispetto per la vita dell’altro. Rifiutare sempre ogni giustificazione della violenza, e scegliere, ogni giorno, la strada dell’impegno democratico per il bene comune“. 

 

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