Secondo giorno di Consiglio europeo. I due paesi si oppongono alle multe in caso di mancato rispetto dei ricollocamenti
Al Consiglio europeo Polonia e Ungheria chiedono di togliere la parte relativa ai migranti dalle conclusioni, i leader stanno cercando di modificare il testo concordato finora per renderlo accettabile dai due Paesi. Lo si apprende da fonti diplomatiche Ue. Il 9 giugno, al Consiglio Ue Affari interni, i due paesi non hanno votato l’accordo sul Patto Migrazione e Asilo e rivendicano che la politica migratoria debba essere presa all’unanimità e che l’Ue non possa imporre agli stati membri di accogliere migranti, né di penalizzarli con multe in caso di mancato rispetto dei ricollocamenti. Il primo giorno di Consiglio Europeo, dunque, si è concluso con un nulla di fatto sul punto: i lavori riprenderanno nella mattina di oggi, 30 giugno, alle 9:30.
Polonia: “Ricollocamenti obbligatori nostra linea rossa”
“Abbiamo segnalato molto direttamente che non accetteremo nessuna redistribuzione obbligatoria“. Lo ha affermato il ministro polacco per gli Affari europei, Szymon Szynkowski vel Sek, intercettato dai cronisti a margine del Consiglio europeo in corso a Bruxelles. Se la parte sui Migranti verrà tolta dalle conclusioni “questo dipenderà dai leader”, ha aggiunto. “Sicuramente è una discussione complicata perché abbiamo mostrato chiaramente la nostra linea rossa e non possiamo andare oltre. Lo abbiamo sempre segnalato, non accetteremo soluzioni che tornano alla soluzione proposta nel 2015-16, ossia il meccanismo di ricollocamento obbligatorio”, ha rimarcato il ministro.
Meloni incontra Macron, Scholz e Morawiecki
Da quanto si apprende, prima dell’inizio della seconda giornata del Consiglio europeo, c’è stata all’hotel Amigo a Bruxelles una colazione di lavoro sulla capacità di assorbimento di nuovi Stati membri nell’Ue. Ai lavori partecipano i presidenti Meloni, Scholz, Macron, Sanchez, Morawiecki, Iohannis, Rutte, De Croo, Costa e Kristersson.
In una lettera indirizzata ai leader, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha chiesto di iniziare a pensare a un’agenda strategica per adeguare l’Ue alle sfide future dell’allargamento, un punto che il presidente vorrebbe sollevare al vertice. “Il nuovo contesto geopolitico ha riportato l’allargamento al centro dei nostri dibattiti – scrive Michel -. Dobbiamo considerare il processo di allargamento e la nostra capacità di assorbimento. Nella nostra riunione del giugno 2022, abbiamo ribadito la necessità di tenere conto della capacità dell’Ue di assorbire nuovi membri, come stabilito a Copenaghen nel 1993, al momento di decidere su ogni futuro allargamento. Ciò ci impone di riflettere sulle implicazioni dell’allargamento per le varie politiche dell’Ue e il loro finanziamento, nonché sui nostri metodi decisionali”. “È essenziale definire i nostri orientamenti strategici per l’Unione in modo collettivo e inclusivo – si legge ancora nella missiva -. Propongo di istituire un punto d’informazione al prossimo Consiglio europeo, che mi consentirà di elaborare il nostro piano di lavoro. Avremo l’opportunità di ampliare le nostre discussioni a Granada durante la presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue, con l’obiettivo di finalizzare il nostro lavoro durante la presidenza belga. Approfitteremo dei vari Consigli europei per approfondire diversi temi”.
Meloni vede anche Orban con Morawiecki
Meloni ha poi incontrato nella sede della delegazione italiana presso il Consiglio europeo il primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki, e il premier ungherese, Viktor Orban.
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