Crisi di governo, accordo Casellati-Fico: fiducia prima al Senato. Ira della Lega contro Pd e M5s. Il capogruppo grillino Crippa finisce sotto accusa

Crisi di governo, accordo Casellati-Fico: fiducia prima al Senato. Ira della Lega contro Pd e M5s. Il capogruppo grillino Crippa finisce sotto accusa
Italian Premier Giuseppe Conte, center, shares a word with Italian Senate President Elisabetta Casellati, right, and President of the Chamber of Deputies Roberto Fico, as he arrives at Rome’s Monument to the Unknown Soldier during the celebrations for the Armed Forces Day, Wednesday, Nov. 4, 2020. The Armed Force Day marks the anniversary of the end of World War I for Italy, on Nov. 4, 1918. Conte last night signed a decree with new COVID rules, including nationwide overnight curfew and red zones in certain regions. The new rules are supposed to take effect Thursday. (AP Photo/Alessandra Tarantino)

Settimana decisiva per le sorti dell’esecutivo. Oltre mille sindici chiedono al premier di restare a Palazzo Chigi. Meloni: “Sinistra disposta a tutto pur di evitare le urne”. Berlusconi-Salvini liquidano i 5 stelle

Inizia oggi una settimana decisiva per le sorti dell’esecutivo Draghi. Mercoledì è atteso il suo intervento alle camere mentre nelle ultime ore si avvita la crisi aperta dai Cinque Stelle tra appelli, chiusure e ultimatum. Ieri Lega e Forza Italia hanno liquidato i grillini con una nota congiunta arrivata al termine dell’incontro tra Salvini e Berlusconi in Sardegna: “Incompetenti e inaffidabili”, dichiarano i due leader che si dicono pronti al voto e sottolineanno l’impossibilità di continuare a governare con i Cinquestelle.

Oggi il Movimento riprende l’assemblea parlamentare con Giuseppe Conte che era stata rinviata ieri. In serata si attende anche il punto tra il leader del Carroccio e i suoi parlamentari. In tutto ciò ha superato quota mille firme la lettera firmata dai sindaci e indirizzata al premier per chiedergli di restare a Palazzo Chigi. 

Santanchè (FdI): “Nel Pd si credono padroni delle Istituzioni”

“Gli attacchi a Giorgia Meloni da parte degli esponenti della sinistra ben raccontano cosa voglia dire avere il Partito democratico alla guida dell’Italia. Da ore leggiamo dichiarazioni contro il presidente di FdI, rea di aver ricordato ai sindaci del Pd che vogliono Draghi a Palazzo Chigi, che rappresentano una Istituzione e non una sezione di partito. Ma nell’Italia con il Pd al governo anche solo citare basilari regole democratiche comporta il rischio di insulti. Non c’è da meravigliarsi: è chiaro che a sinistra siano convinti di essere i padroni delle istituzioni, e non dei rappresentanti istituzionali. Per questo con arroganza pretendono di piegarle ai loro interessi e nessuno deve osare contraddirli. Una convinzione che sta crollando visto il modo in cui si oppongono alle elezioni: sanno che quando gli italiani voteranno li manderanno a casa. E sanno anche che non sono gli spauracchi che agitano contro Giorgia Meloni e FdI a fare paura ai cittadini ma anche solo l’idea che possano restare al governo, dopo tutti i danni che hanno fatto in questi anni alla guida di un Paese che hanno messo in ginocchio”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè.

Renzi: “Conta solo ciò che pensa Draghi”

“Vedo la stampa italiana inseguire la riunione dei 5 stelle, l’assemblea… Secondo me conta solo ciò che pensa Draghi”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi, intervistato a Roma dalla Stampa estera. “La reputazione di Mario Draghi, la sua credibilità, hano salvato l’euro. Lui ha nella sua reputazione l’asset più forte della sua persona. Per questo credo che abbia fatto bene dopo il voto in Parlamento a dimettersi, non aveva alternativa, non poteva far finta di niente, fischiettare… Ma allo stesso modo, per motivi legati alla sua reputazione, non credo possa lasciare il Paese a metà del guado”, ha aggiunto Renzi.

Salvini ascolta dirigenti Lega prima di vertice con parlamentari

Il leader della Lega Matteo Salvini sta parlando con i dirigenti della Lega, come fatto costantemente soprattutto negli ultimi giorni. Oggi Salvini si è confrontato anche con associazioni di categoria, imprese, lavoratori. In serata, alle 20,30, Salvini vedrà tutti i parlamentari della Lega. Appuntamento alla Camera.

Renzi: “M5S passano da Montecitorio a reddito cittadinanza”

In caso di elezioni anticipate “alcuni grillini vanno direttamente da Montecitorio al reddito di cittadinanza, perché una parte dei deputati grillini ha vinto un biglietto alla lotteria e se vanno a casa devono trovarsi un posto di lavoro. Quindi i grillini sono quelli che hanno più motivi di preoccupazione”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervistato dalla Stampa estera. Secondo Renzi, “sarà impossibile per il Pd tornare con Giuseppe Conte. Tutti quelli che dicevano ‘Giuseppe Conte è il punto di riferimento dei progressisti’ non dico che dovrebbero chiedermi scusa però se mi dicono grazie forse non fanno male”.

Dadone a M5S: “Seguirò decisione Conte”

“Seguirò le decisioni del mio capo politico”. Così il ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, a quanto si apprende, durante l’assemblea congiunta dei parlamentari M5S.

Renzi: “Di Maio si occupi di Libia non solo di scissioni”

“Di Maio vedremo cosa vorrà fare. Lui è stato il principale rappresentante principale di quello che oggi definisce il ‘partito dell’odio’. Il mio suggerimento al ministro degli Esteri è: bene lavorare per la stabilità, magari si preoccupi anche un po’ della Libia, non solo delle scissioni”. Lo ha detto il leader di Italia viva Matteo Renzo in un incontro con i giornalisti della Stampa estera a Roma. “La Libia potenzialmente è una polveriera, il caos, ma sarebbe il Paese in grado di risolvere i nostri problemi energetici e migratori”, ha motivato Renzi.

Accordo Casellati-Fico, fiducia prima al Senato

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, renderà le sue comunicazioni mercoledì prima in Senato e poi alla Camera. È quanto hanno concordato – secondo quanto si apprende – i presidenti Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati, dopo la richiesta di PD e M5S di procedere prima a Montecitorio.

Renzi: “Speranzoso e ottimista che crisi possa rientrare”

“Sono speranzoso e ottimista sul fatto che la crisi possa rientrare perché penso che nessuno, né a Roma né a Bruxelles, abbia bisogno di un’Italia debole”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi durante una conferenza stampa a Roma nella sede della Stampa Estera. “Credo che la colpa della crisi sia dei 5 Stelle ma ho fatto un appello alla responsabilità per primo a Mario Draghi affinché tutto possa rientrare mercoledì con il voto di fiducia”, ha aggiunto Renzi.

Grillo cambia foto whatsapp, Coccoina contro incollati a poltrona

Il garante del M5S, Beppe Grillo, modifica l’immagine e lo stato del suo profilo whatsapp, pubblicando la foto della colla Coccoina. È quanto viene riferito a LaPresse da fonti parlamentari vicine al fondatore dei cinque stelle, che vi vedono un chiaro messaggio contro chi rema contro il Movimento e vuole restare attaccato alla poltrona.

Landini: “Esecutivo deve risolvere problemi e dare risposte”

“Abbiamo bisogno di un governo nel pieno delle sue funzioni che risolva problemi forti, a partire dal fatto che la maggioranza in questo Paese non ce la fa ad arrivare alla fine del mese e che c’è troppa precarietà nel lavoro”. Così il segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini, a Bari, a margine dei lavori dell’Assemblea regionale del sindacato. “Il salario minimo, la riduzione della tassazione, come si supera la precarietà, nuove politiche industriali”, ha detto Landini facendo riferimento ad alcune delle problematiche. “Abbiamo un impegno del governo di riconvocarci il 26 o il 27 luglio per discuterne e ci auguriamo che sia possibile farla”, ha aggiunto. “Siamo rispettosi del ruolo del Parlamento e prenderemo atto. Credo che il Paese oggi abbia bisogno di risposte”.

Renzi: “Saranno grillini a mandare a casa Conte”

“Faccio una scommessa: Conte voleva mandare a casa Draghi e io dico che la maggioranza dei grillini manderà a casa Conte. Voleva suonare e finisce suonato”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite all’Aria che tira Estate su La7. “Draghi pensava di avere a che fare con persone equilibrate, ma Conte non è equilibrato. Draghi è una statista che pensa al Paese, Conte è uno stagista che pensa ai cinque stelle. Questa gente è malata di sondaggi, ma la politica si fa con le idee, non con i sondaggi”, aggiunge Renzi, secondo il quale “la mediocrità grillina rischia di portarci in un momento di crisi a essere ancora più in crisi. Noi stiamo facendo un grande sforzo per chiedere ai cittadini di firmare la petizione per mantenere Draghi a palazzo Chigi e di scendere in piazza in tutta Italia”, perché “senza Draghi i problemi esplodono”.

Boschi (Iv): “Senza Draghi meglio il voto”

“Abbiamo raccolto quasi 100 mila firme per convincere Draghi a restare. Ma senza di lui meglio il voto”. Lo scrive su Facebook la capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi.

Draghi alla camera per comunicazioni, con voto fiducia

 Saranno comunicazioni con dibattito fiduciario – e quindi con chiama per appello nominale – quelle che il presidente del Consiglio Mario Draghi farà mercoledì alla Camera, dopo aver rimesso il suo mandato nelle mani del capo dello Stato, Sergio Mattarella. È quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Domani ci sarà una nuova riunione dei presidenti dei gruppi alle 16.30 dopo quella del Senato per stabilire gli orari delle comunicazioni.

Renzi, raggiunte quasi 100mila firme per tenerci Draghi

 “Quando Mario Draghi si è dimesso sembrava tutto finito. E invece noi non molliamo! In tutta Italia chi non si rassegna al disastro grillino ha deciso di far sentire la propria voce. La maggioranza silenziosa ha detto basta al masochismo dei Cinque Stelle. È nata così la nostra petizione: siamo quasi a quota 100mila firme. Ci date una mano per condividerla? Vi chiedo di firmarla e se l’avete già firmata di inviare questo link a 5 amici. Serve un tam tam dal basso per tenerci Draghi premier e rimandare i grillini nel dimenticatoio”. Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi nella sua Enews. “I sindaci di tutti i colori politici stanno firmando un appello al premier, le categorie si stanno mobilitando, arriveremo a mercoledì con una forte ondata popolare. Oggi alle 18.30 manifestazioni spontanee in tante città d’Italia, da Milano a Roma, da Torino a Firenze, a Trento”, aggiunge Renzi.

Riprende alle 14 assemblea parlamentari M5S con Conte

 Riprenderà alle 14 l’assemblea congiunta dei parlamentari del M5S con il leader Giuseppe Conte. È quanto si apprende da fonti parlamentari del Movimento. La riunione dovrebbe proseguire in videocollegamento via Zoom.

Meloni: “Sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il voto”

 “Appelli, ripensamenti, suppliche e giravolte: per paura di esser sconfitta, la sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il ritorno al voto. Possono fuggire quanto vogliono, arriverà presto il giorno in cui dovranno fare i conti col giudizio degli italiani”. Così la leader di Fdi Giorgia Meloni su Facebook, postando una foto del segretario dem Enrico Letta e la frase “le stanno tentando tutte pur di evitare di tornare al voto per paura di una sonora sconfitta”.

Calenda: “Fronte repubblicano contro politica ridotta a cialtronopoli”

“E ogni partito/sindacato che si presenta con una proposta di spesa o spiega come coprirla o verrà gentilmente accompagnato alla porta senza alcuna risposta’. Così la finiamo con questo spettacolo indecoroso delle proposte stile ‘Miss Universo’. Così Calenda, leader di ‘Azione’, in un post sul proprio profilo twitter. “Questo è l’unico modo per stanare i populisti e chi si accompagna a loro. E forse allora vedremo formarsi un ampio Fronte Repubblicano nel paese e in parlamento composto da chi si è profondamente rotto le balle di una politica ridotta a cialtronopoli. Daje Draghi”, ha aggiunto, “o spero che Draghi vada alle camere e dica: ‘Il mio programma è continuare ad aiutare l’Ucraina in accordo con UE/Nato; fare infrastrutture, termovalorizzatori e rigassificatori; una finanziaria responsabile; niente controriforma delle pensioni; riforma Rdc. Così o ciccia”.

Gualtieri: “Draghi elemento di forza per Expo 2030”

Per la candidatura di Roma a Expo 2030 “Il presidente del consiglio Draghi è un elemento di forza della nostra candidatura”. Lo dice il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ai microfoni di RTL parlando di candidatura che “poggia su un team di eccellenza che sta preparando un progetto avanzato, innovativo di Expo che realizzerà una grandissima operazione di rigenerazione urbana in un quadrante della città nel segno della cultura e dell’innovazione per trasformare permanentemente un’area, rendendola bella, verde e con un forte rapporto fra ambiente, ricerca e cultura”.

Toti: “Avanti con Draghi senza se e senza ma”

“Figuriamoci se non sarei felice io di un governo Draghi, che finalmente mette alla porta il Movimento 5 Stelle. Però dico anche che la politica ha le sue priorità e in questo momento la priorità è dare un governo al Paese e che sia Draghi senza se e senza ma. Precipitare il Paese in una crisi sarebbe una catastrofe”. Così il governatore della Liguria e leader di “Italia al centro” Giovanni Toti, in una intervista a ‘la Repubblica’. “Credo che nessuno sia più titolato di me ad auspicare la fine definitiva di un movimento che ha fatto più danni che le piaghe di Egitto, però la priorità è andare avanti con questo governo, con la sua agenda, le sue priorità, il suo posizionamento internazionale, la sua credibilità sui mercati in Europa. Quindi deciderà Draghi sentito Mattarella, con quale geometria e con quali alleanze intenda proseguire, ma i partiti che oggi hanno senso di responsabilità, devono avere una sola parola d’ordine, ovvero Draghi torni a bordo e i nostri voti ci saranno senza se e senza ma”, ha aggiunto. “Giorgia Meloni è l’unica che ha titolo per mantenere la sua coerente linea di opposizione, peraltro con posizioni in politica estera più vicine a quelle del governo Draghi rispetto ad altri che sono dentro l’esecutivo. Per tutti gli altri questo non vale, tanto più che stiamo ragionando di anticipare il fine legislatura di sei-otto mesi”, ha spiegato. Sui rischi in caso di fine anticipata della legislatura ha aggiunto: “Far pagare ai cittadini l’ennesimo errore dei grillini che di guai ne hanno fatti tanti. Abbiamo di fronte la seconda tranche di riforme del Pnrr, tutto il dialogo con gli enti locali che entro fine anno devono finire la progettazione degli investimenti programmati. Abbiamo davanti un aumento dei prezzi che rischia di bloccare i cantieri prima che partano, vedi la Diga di Genova su cui questo governo ha dato ampie garanzie di copertura extra costi, ed è solo un esempio, ma senza Legge di Stabilità che ne sarà?”.

Renzi: “Draghi-bis soluzione più efficace, senza di lui solo il voto”

“Deciderà Mattarella. Ma mi domando chi può votare un governo del genere. Io sono per il Draghi bis con un sussulto di decisionismo e responsabilità da parte del premier. Ma se lui non se la sente — e mi dispiacerebbe molto — si vada subito al voto. Immediatamente. Il 25 settembre, il 2 ottobre, subito. Basta con questa sceneggiata, indecorosa. O Draghi bis o voto”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in una intervista al Corriere della Sera. “La petizione ha fatto il botto. Mentre ci parliamo siamo a quota 80 mila firme, un risultato che sembrava impossibile anche a noi. Io non mi impicco alle formule. Dico Draghi bis perché secondo me questa sarebbe la soluzione più efficace per i prossimi dieci mesi. Ma quello che è importante è che Draghi stia a Palazzo Chigi. E che venga in Aula senza fare trattative stile Prima Repubblica o vertici di pentapartito: deve fare un elenco prendere o lasciare. Voglio vedere chi si assume la responsabilità di sfasciare tutto”, ha aggiunto. “Questa ennesima crisi di erra — al netto delle interferenze russe — dimostra che serve prendersi cura della nostra democrazia con la riforma delle regole del gioco. E per fare questa riforma serve un patto costituzionale e istituzionale. Ora è chiaro che quando proponevo il referendum nel 2016 non lo facevo per me ma per evitare scene come quelle di questi giorni. Quello ormai è il passato. Mi auguro che tutti capiscano, adesso, come sia importante scegliere la strada delle riforme. Un passo alla volta, però: prima salviamo Draghi dall’aggressione grillina e poi ragioniamo tutti insieme di regole”, ha sottolineato Renzi.
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