Nella sua Enews le domande-risposte sui rapporti con il premier

Nel momento in cui il Governo è alle prese con le misure per contenere il Covid e la distribuzione dei vaccini per combatterlo, si delinea lo scenario di una crisi. Per i rapporti (sempre più tesi) fra il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che nella sua Enews si affida alla formula “domanda-risposta” per chiarire la sua posizione su diversi argomenti. Per quanto riguarda l’esecutivo: “Le veline del Palazzo riempiono i giornali di totoministri. Chiacchiere buone solo per far passare il messaggio che si risolve tutto con un rimpastone. Quale poltrona vogliamo? Nessuna. Siamo infatti gli unici disponibili a lasciare le poltrone. Se le nostre idee servono, ci siamo. Se le nostre idee non servono, tenetevi anche le poltrone. Magari avessimo un problema personale io e Conte: noi abbiamo un problema politico con Conte. E gli ho scritto qui. Sul Recovery, sul Mes, sull’intelligence, sulla scuola, sull’alta velocità, sul garantismo, sul ruolo internazionale dell’Italia e sulla presenza nel Mediterraneo, sul rapporto con gli Stati Uniti, sul lavoro e il reddito di cittadinanza, sulla crescita, sullo stile istituzionale ho argomentato idee diverse. Non è un fatto personale, si chiama politica”, scrive Renzi.

“I populisti non si capacitano che esista un partito in cui due Ministre, Teresa e Elena, siano pronte a dimettersi se non viene dato ascolto alle nostre proposte. Quel partito, coraggioso e libero, è diverso da tutti gli altri: si chiama Italia Viva. Le poltrone servono per far accadere le cose, non sono fini a se stesse: questa è la differenza tra chi pensa che la parola “potere” sia un verbo e chi pensa che la parola “potere” sia un sostantivo. Il Premier ha detto che verrà in Parlamento in modo trasparente. Lo aspettiamo in Senato. E se i responsabili di Lady Mastella sosterranno questo governo al posto nostro noi non grideremo allo scandalo ma rispetteremo la democrazia parlamentare”, continua ancora il leader di Italia Viva che ha messo nero su bianco i contenuti: “Spese sanitarie, alta velocità, vaccini, scuola, cultura, posti di lavoro. Ma vi rendete conto che nel Recovery Plan per i giovani e l’occupazione, nei prossimi sei anni, ci sono meno risorse di quelle che sono previste per il solo 2021 per il cash-back? Davvero il futuro dei nostri giovani vale meno del futuro di una carta di credito? Se qualcuno davvero immagina che abbiamo fatto tutto questo baccano per prendere un ministero in più, quel qualcuno deve farsi vedere. Possibilmente da uno bravo. Grazie”.

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