Duro botta risposta tra il leader della Lega e il premier
Botta e risposta tra Conte e Salvini sulla riforma per il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), con Palazzo Chigi pronto alla querela del suo ex vicepremier. Tutto parte dal leader del Carroccio che accusa il presidente di aver commesso un atto gravissimo, un vero e proprio attentato nei confronti del popolo italiano. Salvini annuncia anche di voler rivolgersi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché "se il Parlamento dice A il Governo non può fare B".
Dal Ghana, dove si trova in visita, il premier assicura che presto sarà alla Camera per spazzare via ciò che chiama "mezze verità e palesi menzogne" circolate attorno al trattato per modificare il Mes. L'appuntamento è a Montecitorio, lunedì prossimo alle 13. Ma ancor prima dell'informativa, il capo dell'esecutivo anticipa la sfida al suo ex numero due, invitandolo a presentare un esposto in procura. Lui, invece, lo querelerà per calunnia. "Io non ho l'immunità. Lui ce l'ha, ne ha già approfittato per il caso Diciotti – spiega Conte -. Veda di non approfittarne anche questa volta".
Il botta e risposta prosegue ulteriormente, con l'ex capo del Viminale che, dopo aver accostato il presidente del Consiglio al Marchese del grillo, lo invita a "mettersi in fila", perché hanno annunciato querela già Carola Rackete e Ilaria Cucchi. "Non vedo l'ora di trovarmi in un tribunale per vedere chi ha difeso gli interessi degli italiani e chi no", dice Salvini durante una manifestazione a Roma.
La settimana prossima, alla Camera, il premier ripeterà quanto già esposto dal ministero dell'Economia, Roberto Gualtieri, in audizione al Senato, cioé che la riforma del Mes non mette a rischio l'Italia. Le modifiche decise nel trattato (ancora da siglare e ratificare) sono marginali, e non prevedono certo la ristrutturazione automatica del debito pubblico. Sul fronte bancario, poi, vengono sostanzialmente raddoppiati i fondi per un eventuale salvataggio degli istituti in risoluzione.
Il Parlamento, quando ancora c'era l'esecutivo giallo-verde, aveva chiesto a Conte di negoziare il testo salvaguardando gli interessi italiani. Adesso il Carroccio sostiene che questo non sia avvenuto. Dal Pd, Nicola Zingaretti attacca Salvini sostenendo invece che, nello scorso governo, abbia condiviso e approvato la riforma, mentre "ora, come al solito, diffonde teorie false per danneggiare l'Italia, la sua forza e credibilità, per allontanarla dall'Europa e indebolirla".
Più complessa, invece, la posizione dei pentastellati. Il M5S è infatti percorso da dubbi, emersi nella riunione dell'assemblea dei parlamentari. "Non è il fatto che si modifichi il Mes il problema, ma il come – fa sapere Luigi Di Maio, in apertura -. C'è massima fiducia in Conte e Gualtieri, ma è evidente che occorre migliorare il negoziato difendendo gli interessi dell'Italia. Resta solida la nostra appartenenza ad Euro ed Europa. Malgrado ciò, se qualcosa non è accettabile va migliorato. E la riforma del Mes si può migliorare".
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