Sale la tensione durante l'esame del ddl sul referendum propositivo: i dem se ne vanno lanciando i fogli dopo l'intervento di D'ambrosio. Il presidente dell'Aula sbotta, ma fa dietrofront: "Mi sono lasciato andare"

Bagarre in aula alla Camera durante l'esame del ddl sul referendum propositivo. Il presidente Roberto Fico è stato infatti costretto a una prima sospensione e poi alla ripresa dei lavori ha aggiornato la seduta a venerdì alle 9,30. L'esame del ddl sul Referendum propositivo riprenderà martedì alle 14, mentre venerdì ci saranno le interpellanze.

Gli animi dei deputati del Pd si erano accesi dopo l'intervento di Giuseppe D'Ambrosio, poi richiamato formalmente da Fico. A spiegare lo scontro tra i banchi dei pentastelalti e quelli del Pd, il deputato Dem Enrico Borghi: "È intollerabile che il deputato D'Ambrosio si rivolga al deputato Migliore mimando il gesto delle manette". 

La tensione si alza quando il Pd parte all'assalto del banco della presidenza, con un deputato Dem che lancia verso Fico i fogli che aveva sul banco, richiedendo l'espulsione di D'Ambrosio. Il presidente non accoglie e il Pd abbandona l'aula, accompagnato da un "arrivederci" di Fico che fa salire ancora di più la tensione. La seduta viene sospesa e alla ripresa la terza carica dello Stato si rivolge ai banchi del Pd facendo ammenda: "Chiedo scusa per aver risposto. Mi sono lasciato andare. Chiedo scusa, senza problemi, di un mio errore. Da questa presidenza ci si sono sempre scuse quando sbaglia".

"Quanto accaduto è gravissimo", commenta il Movimento 5 stelle. "Chiediamo immediatamente l'intervento degli organi preposti. Un episodio di violenza del genere va condannato senza se e senza ma. Marattin deve essere allontanato. Evidentemente il Partito Democratico non ha più argomenti e può solo ricorrere a bagarre e atti di violenza fisica".

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